Cronaca

Jeff Guatteri e l'amore per il bijou:
"Un museo che porterò nel cuore"

Gli chiediamo una foto in un angolo del museo che ama particolarmente. Non ha dubbi, gli si illumina lo sguardo e va verso la foto modello Quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo con tutti gli operai del vecchio Fabbricone, dove l'oro matto veniva prodotto

Ha solo 23 anni Jeff Guatteri, ma sembra che in quel mondo, fatto di oro matto, di abilità manuali e di gioielli alla portata di tutti ci sia da sempre. Sia parte degli oggetti, della storia, delle cose. tra poco tempo finirà il suo servizio civile al museo del Bijou e in biblioteca e lo rimpiangeranno in parecchi. A partire da Letizia Frigerio, la responsabile del museo: “Siamo più che contenti di tutto quello che ha fatto e che ha dato per il museo: presenza, attenzione, disponibilità, cura delle cose, impegno su tutti i fronti”. Un giudizio più che lusinghiero ma basta averci a che fare per una mezz’ora e ti accorgi che è tutto più che meritato.

Prima esperienza di lavoro, se si eccettua un tirocinio in ambito scolastico alla biblioteca Newton di Parma. Mai un giorno d’assenza, mai un no, fossero anche giorni festivi. E se non è amore questo, e passione, poco ci manca. Jeff Guatteri è originario di Viadana ma ora risiede a Casalmaggiore. Ha studiato al Toschi, arti figurative, ama il disegno (tante delle sue opere sono su istagram, nel suo profilo semprejeff) e, più in generale, è affascinato dall’infinito universo della cultura. “Quello che si sta concludendo – ci racconta – è stato un anno bello, indimenticabile, che mi porterò nel cuore. Cosa ho apprezzato di più? Tante cose, a partire dall’organizzazione nell’ambito culturale del comune di Casalmaggiore, la possibilità offerta di fruizione della cultura a tutti. Apprezzo che ci sia un mondo strutturato che possa offrire questa possibilità”.

Il museo del Bijou gli ha dato modo di confrontarsi, e crescere: “E’ un pezzo di storia di Casalmaggiore, una tradizione casalasca e merita di essere conosciuta. Lo consiglio. Per quello che mi riguarda ho apprezzato molto l’interazione con chi è venuto a visitarlo, la possibilità di raccontare un poco di questa storia”. Jeff ci racconta un aneddoto: “Qualche tempo fa sono venuti due visitatori da Houston. Lui parlava e capiva l’italiano, lei non diceva nulla. A un certo punto ho capito che per comunicare con loro dovevo usare la loro lingua, ed allora ho cominciato ad interagire in inglese e a raccontare la storia degli oggetti di questo museo. Alla fine lei mi ha ringraziato e mi ha detto che il mio era un good english. Per me è stata una vera soddisfazione”.

Il 25 maggio prossimo Jeff Guatteri terminerà il suo servizio civile. Non la sua passione per il museo e per tutto quello che in città si muove nell’ambito culturale: “Cosa farò dopo? Non lo so, ma mi piacerebbe restare in ambito culturale, poter lavorare all’interno del mondo della cultura”. E’ quello che speriamo pure noi. Perché una passione così grande sarebbe un vero peccato perderla.

Gli chiediamo una foto in un angolo del museo che ama particolarmente. Non ha dubbi, gli si illumina lo sguardo e va verso la foto modello Quarto stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo con tutti gli operai del vecchio Fabbricone, dove l’oro matto veniva prodotto. Per un anno Jeff ne ha raccontato la storia, se ne è fatto intimamente parte: con passione, coraggio e grande spirito d’abnegazione. Con amore per quel mondo che ormai esiste solo nelle testimonianze, dentro questo splendido museo, nella storia e nei ricordi. Ha raccontato il lavoro di quegli operai e messo in luce bravura e dignità, ha raccontato dei gioielli come solo un vero appassionato avrebbe potuto e saputo fare. Ha 23 anni Jeff Guatteri, ma una grande anima e – glielo auguriamo di cuore – un bel futuro davanti.

Nazzareno Condina

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