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24 ore di Le Mans, componentistica
casalasca nella Suzuki vincente

A premiare la squadra franco/giapponese nell'endurance di Le Mans una programmazione perfetta e una strategia che alla fine ha pagato. Ma anche, è il caso di sottolinearlo, una componentistica studiata alla perfezione proprio in vista del test probante. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1

C’è un po’ di Casalmaggiore, della bravura e della professionalità di Robby Moto Engineering nella vittoria, da parte del team ufficiale Suzuki Yoshimura Sert Motul con i piloti Gregg Black, Xavier Siméon e Sylvain Guintoli, della 24 ore di Le Mans. La componentistica della moto del team infatti è frutto del lavoro del Robby Moto Engineering di Casalmaggiore. Un’edizione, quella di quest’anno della 24 ore, che ha visto, dopo due anni di Covid, il ritorno al pubblico presente: 62 mila gli spettatori che hanno seguito le fasi della gara. Yoshimura Suzuki e Yart Yamaha si sono dati battaglia sino alla fine. A premiare la squadra franco/giapponese nell’endurance di Le Mans una programmazione perfetta e una strategia che alla fine ha pagato. Ma anche, è il caso di sottolinearlo, una componentistica studiata alla perfezione proprio in vista del test probante: basti dire che dei 52 team partiti solo 39 sono giunti sino alla fine. Alla fine il team Suzuki ha tagliato il traguardo con un giro in più rispetto al team rivale 840 giri in 24 ore. La squadra franco giapponese (con componentistica italiana) è attesa ora, il 4 e 5 giugno, nella seconda prova del Campionato del Mondo FIM ECW in Belgio nella 24 ore di SPA.

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