Cronaca

Inciviltà sulle rive del fiume:
la stupidità, mostro dilagante

A poca distanza dal “Verdi”, in località “La Zanzara”, posta in sponda destra ma ricadente nel territorio comunale di San Daniele Po (ancora una volta è utile ricordare che il fiume non è un confine naturale; che ci sono terreni emiliani in sponda sinistra ed aree lombarde in sponda destra), qualcuno in questi giorni ha appiccato il fuoco nei pressi del vecchio attracco per le imbarcazioni

L’inciviltà continua purtroppo a regnare, anche nelle terre del Po. Si dice che la madre degli ignoranti sia sempre gravida e, purtroppo, questo vecchio adagio finisce, spesso, per confermarsi. A volte bisognerebbe chiedersi se a certi comportamenti sia giusto dedicare scritti e immagini. La risposta, a malincuore, purtroppo è sì. Perché se è vero che certi soggetti, nel loro essere nulli, meriterebbero solo l’oblio (o forse una valanga di insulti che probabilmente stenterebbero anche a capire) a causa dei loro comportamenti, è altrettanto vero che è necessario rendere pubbliche certe situazioni, sperando così che i controlli anche lungo le golene del Po possano aumentare. Non solo da parte delle autorità preposte (che, è giusto affermarlo, fanno sforzi in lungo e in largo e fanno tutto il possibile per garantire, ovunque, sicurezza e legalità…e di questo, a loro, è sempre bene dire Grazie) ma anche e soprattutto da parte della gente. Perché è necessario che, quando si assiste a comportamenti scorretti o alla presenza di situazioni anomale, si facciano nella immediatezza le doverose segnalazioni. Non significa essere delatori; vuol dire avere senso civico ed essere parte, in prima linea, di quella tutela dell’ambiente di cui tutti ci dobbiamo far carico, a partire anche dalle più piccole azioni quotidiane. Le segnalazioni fatte con ritardo servono a poco o nulla e, anzi, servono a favorire chi ha deliberatamente scelto di essere incivile.

Venendo agli ultimi fatti accaduti, ecco che sotto al ponte sul Po “Giuseppe Verdi”, quello che unisce le province di Cremona e Parma, ma anche Emilia e Lombardia nel tratto compreso tra i Comuni di San Daniele Po, Roccabianca e Polesine Zibello, sono iniziati i primi bivacchi lungo lo spiaggione e, fin qui, nulla di male. Anzi è bello che la gente frequenti gli ambienti del Grande fiume. Meno bello, però, che si lascino i rifiuti sotto alle campate, magari in mezzo al verde. Un comportamento inqualificabile, che denota i limiti di certi individui. Portarsi via il proprio sacchetto dei rifiuti e gettarlo, poi, negli appositi contenitori non è nulla di particolarmente difficile; non lorda l’auto lavata magari poco prima (tanto, percorrendo lo sterrato che porta accanto allo spiaggione si è già sporcata) e rientra tra quelle piccole, semplici ma necessarie buone pratiche che riguardano ognuno di noi, nessuno escluso.

A poca distanza dal “Verdi”, in località “La Zanzara”, posta in sponda destra ma ricadente nel territorio comunale di San Daniele Po (ancora una volta è utile ricordare che il fiume non è un confine naturale; che ci sono terreni emiliani in sponda sinistra ed aree lombarde in sponda destra), qualcuno in questi giorni ha appiccato il fuoco nei pressi del vecchio attracco per le imbarcazioni. A fuoco un’area verde, parecchi rifiuti che (tanto per cambiare) erano stati gettati nella stessa e anche alcuni segnali. La pioggia ha evitato, per fortuna, che le fiamme potessero propagarsi oltre, evitando di raggiungere il vecchio, storico ristorante abbandonato da molti anni (e nella cui area si trovano, tra le altre cose, anche un paio di automobili altrettanto abbandonate). Siccome non c’è limite al peggio, qualcuno ha pensato anche di abbandonare, sempre nei pressi della “Zanzara” anche alcuni resti di macellazione. L’area, nel suo complesso, e con i suoi percorsi nel verde, tra pioppeti e zone umide, è di interessante valore, impreziosita da paesaggi suggestivi, tant’è che il sindaco di Polesine Zibello, Massimo Spigaroli, ha già messo in cantiere l’idea di valorizzare la via Alzaia (coinvolgendo i Comuni di San Daniele Po e di Roccabianca) creando un percorso ciclopedonale che porti, da una parte, a Stagno di Roccabianca e, dall’altra, a Polesine Zibello.

Infine “dulcis in fundo”, in questi giorni, a non molti chilometri di distanza, per la seconda volta in poche settimane, liquidi probabilmente inquinanti sono stati sversati nel torrente Ongina, tra Polesine Zibello e Villanova sull’Arda (di fronte quindi a Stagno Lombardo). Sono già partite le segnalazioni del caso ma, nel frattempo, questi liquidi sono già tutti finiti in Po. Quel Po di cui non si dovrebbe parlare solo quando è in magra o quando è in piena, e che avrebbe semplicemente bisogno di più rispetto: da parte di tutti.

Eremita del Po, Paolo Panni

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