ARCES, aiuti in Romania arrivati.
Guarino "Comune, il solito silenzio"
Orgoglioso, il presidente di ARCES chiude con una nota polemica, soprattutto nei confronti dell'Amministrazione che sembra non considerare affatto il lavoro dell'Associazione. "Siamo molto onorati delle nostre scelte. Malgrado abbiamo richiesto sempre collaborazione a tutti, alla fine facciamo sempre da soli"
Costel Trofin e la moglie Simona, residenti a Rivarolo Mantovano e volontari di ARCES Viadana, sono tornati a casa dopo aver consegnato il primo carico di materiale per gli ucraini che fuggono dalla guerra a Bacau, in Romania, paese a poca distanza dal confine. Un viaggio riuscito, che rende fieri i volontari di ARCES rimasti a Viadana a seguire il trasporto. La solidarietà non si è fermata, ARCES continua a raccogliere materiale. Cibo a lunga conservazione, medicinali da banco, prodotti per l’infanzia. “I nostri volontari – ci racconta Giuseppe Guarino, il presidente – sono tornati stanotte, stanno bene un po’ stanchi dopo aver percorso 5000 km e vissuto momenti di commozione e di esperienza in questi momenti di guerra che ti cambiano moralmente e in forza di volontà per aiutare gli altri. Hanno portato con un loro i documenti firmati di ricevuta delle vostre donazioni, con tanti ringraziamenti da parte di Sindaco du Bacău. Vedremo se portarli ancora lì o destinare quello che stiamo raccogliendo a chi è arrivato in Italia. Intanto però continuiamo a raccogliere“. La gente dona, segno di fiducia che al presidente non può far altro che piacere. ARCES va avanti per la propria strada: anni di volontariato alle spalle, anni di impegno per gli altri sono la benzina che spinge il motore. Controvento, come sempre.
“L’associazione ormai ha accumulato tanta esperienza – prosegue Guarino – e non manca di coordinamento e tranquillità, al contrario delle paure infondate di qualcuno. La nostra sede in via Garibaldi,13 è aperta tutti i giorni dalle ore 16.30 alle 18.30, per le donazioni. Nei prossimi giorni decideremo se rimandare nuovamente a destinazione il tutto con nostri mezzi personali oppure assistere in loco direttamente i bambini e le donne arrivate e che stanno per arrivare in Provincia di Mantova, intanto la solidarietà e generosità non ha fine si sta già riempendo la nostra sede. Valuteremo la situazione e gli eventi della guerra, ma intanto un ringraziamento dell’associazione va a chi nel proprio piccolo, in questa fase critica anche per l’Italia, chi più e chi meno contribuisce, dalle gocce si forma il mare. D’altra parte il nostro aiuto non verrà meno come sempre per le famiglie italiane in difficoltà, che non italiane con pari dignità e senza pregiudizi“.
Orgoglioso, il presidente di ARCES chiude con una riflessione, indirizzata soprattutto all’Amministrazione che sembra non considerare affatto il lavoro dell’Associazione. “Siamo molto onorati delle nostre scelte. Malgrado abbiamo richiesto sempre collaborazione a tutti, alla fine facciamo sempre da soli. Non siamo per nulla considerati, nemmeno come associazione di serie B o C, non paventando contributi. Forse a Viadana è arrivato il momento che qualcuno faccia pace con se stesso e con quello che vuol fare, e si cominci a capire come si vuole andare avanti. Non si gioca su cose serie. Siamo ormai abituati, nel non ricevere nessuna attenzione e nemmeno un grazie da parte del Comune, ma siamo certi che Dio renderà merito del nostro operato e oggi andiamo avanti fieri dell’ottima risposta e della fiducia dei cittadini non solo Viadanesi nei nostri confronti. Sono loro, i cittadini, il nostro banco di prova e la risposta all’amministrazione“.
N.C.