Profughi, già 60 sul territorio. Prefetto:
"Cabina di regia per accoglienza"
La macchina dell’accoglienza dovrà considerare gli aspetti di natura sanitaria, con il coinvolgimento di Asst e Ats: i tamponi per tutti i profughi ucraini che arrivano sul territorio, le vaccinazioni anti-Covid, le vaccinazioni per i bambini più piccoli e l’assistenza di cui hanno bisogno per eventuali patologie.
Sono una sessantina i profughi ucraini arrivati sinora in provincia di Cremona, in parte ospiti di amici e parenti e in parte presso le parrocchie del territorio. Ad annunciare i numeri è stato il prefetto Corrado Conforto Galli, insediatosi proprio nella giornata di lunedì. Giornata in cui ha presieduto una riunione istituzionale, con la presenza anche delle Caritas diocesane e della Croce Rossa, oltre che dei sindaci del territorio, per fare il punto della situazione.
“Nei prossimi giorni, verrà istituita una cabina di regia, in modo da poter coordinare al meglio tutte le realtà territoriali dell’accoglienza, e creare un incontro tra domanda e offerta, anche a fronte delle numerose disponibilità ad aiutare che stanno arrivando in queste ore” commenta il prefetto.
Anche perché i numeri, per ora contenuti, potrebbero aumentare: la capacità attrattiva del territorio, dipende infatti anche dal numero di ucraini residenti: 1.599, di cui 1.207 donne e 392 uomini. E se ognuno di questi avesse amici o parenti da accogliere, le cifre potrebbero salire velocemente. Insomma, la situazione è tutta in divenire, e richiede la massima attenzione da parte delle istituzioni.
“Ho registrato, da parte di tutti, un clima di grande collaborazione interistituzionale, nel solco del quale intendo procedere anch’io, se possibile incrementandolo ulteriormente” ha reso noto il prefetto, definendo almeno a grandi linee quello che sarà uno dei principali obiettivi del suo incarico. E mettendolo in pratica proprio sul tema dell’accoglienza, che è la principale emergenza del momento. “La dimensione attuale del fenomeno ci consentirebbe i affrontarlo con le strutture dell’accoglienza governativa, ma siamo pronti a gestire numeri più importanti, se sarà necessario”.
Fondamentale in tutto questo, ha sottolineato il prefetto, è il contributo del terzo settore, e in particolare delle Caritas Diocesane e delle parrocchie: “Andrò a ringraziare i vescovi di Cremona e Crema per la grande collaborazione che ci stanno dando”.
In serata, intanto, verrà inviata a tutti i sindaci una circolare per comunicare loro quanto emerso dalla riunione, e per far convogliare in un unico sistema tutte le proposte alloggiative pervenute in questi giorni. Importante sarà far registrare in questura ogni arrivo, in modo che le persone ospitate possano rientrare nel sistema di accoglienza e abbiano tutte le garanzie del caso.
La macchina dell’accoglienza dovrà considerare gli aspetti di natura sanitaria, con il coinvolgimento di Asst e Ats: i tamponi per tutti i profughi ucraini che arrivano sul territorio, le vaccinazioni anti-Covid, le vaccinazioni per i bambini più piccoli e l’assistenza di cui hanno bisogno per eventuali patologie.
Presenti, tra gli altri, il Questore Michele Davide Sinigaglia, il presidente della Provincia Mirko Signoroni, i sindaci Gianluca Galimberti, Stefania Bonaldi, Filippo Bongiovanni; rappresentanti della sanità locale: Salvatore Mannino per Ats Valpadana e Rosario Canino per Asst; i direttori delle Caritas di Cremona e Crema.
Laura Bosio