Rotary CVS, incontro con il
Coach Trainer Claudio Belotti
“Un imprenditore leader – ha proseguito l’esperto – deve essere in grado di creare un’organizzazione che prosegua senza andare in crisi anche dopo la sua eventuale uscita. Il ciclo di vita di ogni azienda è paragonabile a quello di un individuo"
“Non hai abbastanza fantasia per immaginare che cosa di bello la vita ti riserva se decidi di impegnarti a fare la tua parte”: parola di Claudio Belotti, coach trainer da oltre venticinque anni. È stato lui il relatore della conviviale Rotary club Casalmaggiore-Viadana- Sabbioneta di martedì 1° febbraio svoltasi presso il ristorante “Villa Cantoni Marca” a Sabbioneta. Molti sono i manager che, negli anni e in tutti i continenti, hanno deciso di beneficiare degli insegnamenti appresi durante i suoi seminari di coaching aziendale.
“Ritengo che i suoi corsi siano una risorsa molto utile per chi vuole strumenti efficaci per affrontare la complessità del mercato e della vita”, ha affermato Fabiana Scavolini, amministratore delegato dell’omonima Spa. Ma gli attestati di stima proseguono anche da parte di altri importanti personaggi dell’industria. Stefano de Marchi (direttore delle risorse umane di Bulgari USA): “Ci siamo rivolti a Claudio perché in un momento di grandi sfide e di budget limitati è necessario effettuare investimenti mirati con alto potenziale di ritorno. Il nostro obiettivo era quello di stimolare nei nostri manager le capacità di generare pensiero e autoapprendimento”. In occasione della relazione dal titolo “Una nuova leadership per momenti straordinari” è stato il presidente Vincenzo Corbisiero a fare gli onori di casa: “Dalla tragedia del Covid sono nate anche nuove opportunità di lavoro, pertanto bisogna rendersi conto che il mondo è cambiato e va visto con occhi diversi. L’evento di questa sera vuole offrire un nuovo punto di vista della realtà”.
Subito dopo, la parola è passata a Belotti che, partendo dai racconti della sua infanzia, ha iniziato a coinvolgere il pubblico. Le suore che gestivano le scuole primarie da lui frequentate lo avevano mal giudicato e corretto in quanto mancino. I molti dogmi, insegnati a lui e agli altri bambini, lo hanno spinto fin da allora a porsi delle domande in merito al perché delle cose. Decise successivamente di frequentare una scuola alberghiera per poter girare il mondo.
Negli Stati Uniti, lavorando nella ristorazione, comprese che il saper comunicare gli fruttava maggiori introiti e decise di formarsi in quel settore. Seguì un corso di formazione tenuto da Anthony Robbins (saggista statunitense, life coach e formatore motivazionale) per poi divenirne collaboratore. Durante la serata ha cercato di far comprendere ai soci quali difficoltà comporti la mancanza di leader nell’epoca odierna.
“Mancano i punti di riferimento – ha affermato il personal coach – e per trovarli dobbiamo guardare dentro di noi. Una volta, nei paesi, vi erano figure di prestigio, quali il parroco, il maresciallo, il medico, ma oggi tutte queste categorie hanno perso la loro leadership”. Leadership è una parola composta (leader e ship) che deriva dal gotico e significa “innalzare valorizzando”. “Essere leader – ha proseguito Bellotti – non significa avere tanti seguaci, vuol dire fare in modo che le persone che si hanno a fianco diventino migliori. Michael Jordan è considerato un grande campione non perché faceva tanti canestri, ma perché con lui in campo la squadra giocava meglio”. Quali caratteristiche deve avere un leader moderno? Secondo il motivatore occorrono: abilità personale, visione che vada oltre quella degli altri, abilità relazionali e, infine, un pensiero sistemico che permetta di mettersi nei panni anche dei soggetti concorrenti.
“Modo di ragionare, dominio delle proprie emozioni, abilità personali e abitudini corrette, questi sono i tre sono i pilastri dell’eccellenza”. L’intervento si è poi focalizzato sulla figura del manager in ambito aziendale. “Un imprenditore leader – ha proseguito l’esperto – deve essere in grado di creare un’organizzazione che prosegua senza andare in crisi anche dopo la sua eventuale uscita. Il ciclo di vita di ogni azienda è paragonabile a quello di un individuo. Inizia dall’infanzia, periodo che richiede molte attenzioni, per poi arrivare all’adolescenza durante la quale si pensa di essere meglio degli altri e si rischia di commettere errori. Segue una fase in cui trovare il giusto equilibrio tra esperienza e capacità di rinnovamento. Come ogni ciclo vitale potrebbe poi sopraggiungere una fase discendente che potrebbe terminare con la morte dell’azienda stessa. La leadership serve a capire in quale livello del ciclo vitale ci si trovi”. Al termine dell’intervento, rispondendo alle domande formulate dal pubblico, Claudio Belotti ha affermato che vi sono alcuni soggetti che nascono leader, ma che il divenirlo non è precluso a nessuno. La conviviale Rotary, anche questa volta, ha fornito un’occasione di confronto e stimolanti spunti di riflessione per migliorarsi sia professionalmente, che dal punto di vista umano. Anche in famiglia, o comunque al di fuori dell’ambito professionale, è importante avere ben chiare le motivazioni, gli stimoli e le capacità individuali da mettere in campo per diventare un elemento che sappia trainare verso il miglioramento chiunque ci stia attorno.
CLAUDIO BELOTTI – È stato definito uno dei pionieri del Coaching in Italia e lavora come Coach Trainer da oltre 25 anni con migliaia di persone in 4 continenti, a stretto contatto con top manager, imprenditori ed eccellenze del made in Italy. Ha creato il metodo originale One Hand Coaching, è uno dei soli dodici “Master Trainer” al mondo scelti personalmente da Anthony Robbins. È docente alla “Anthony Robbins Leadership Academy”, al “Leadership Program”, alla “Mastery University” e nei corsi tenuti nel mondo. È il primo al mondo ad aver ricevuto direttamente da Richard Bandler il titolo di “Master Trainer in NLP for Business” e l’unico al mondo ad essere Master Trainer sia per Robbins che per Bandler.)
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