Sant'Antonio Abate, alla Fontana
la tradizione non si perde
La scelta di padre Maurizio, originario di Calvatone, non è casuale. “Sono figlio di agricoltori e amo tantissimo i cani, dunque ho accettato di buon grado di portare avanti la tradizione”. GUARDA LA FOTOGALLERY E IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
L’eredità di padre Francesco Pesenti, spentosi il 12 febbraio 2021, è stata raccolta da padre Maurizio Fiorini. Ma al Santuario della Madonna della Fontana di Casalmaggiore, ormai da cinque anni, la tradizione di Sant’Antonio con la benedizione di tutti gli animali non manca mai. E la scelta di padre Maurizio, originario di Calvatone, non è casuale. “Sono figlio di agricoltori e amo tantissimo i cani, dunque ho accettato di buon grado di portare avanti la tradizione”.
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Dopo la messa mattutina con gli agricoltori, nel corso della quale sono stati ricordati tutti i Cantori della Fontana, nel pomeriggio si è tenuta un’invocazione del Santo Patrono degli animali, Antonio Abate appunto, che si celebra proprio il 17 gennaio e che, gastronomicamente parlando, in questa zona della Bassa fa rima con gnocchi di patate a pranzo; un Padre Nostro; poi l’acqua santa sparsa sugli amici a quattro zampe.
Accontentando anche qualche ritardatario, perché in fondo una benedizione in più non costa nulla. Una trentina, in tutto, gli animali presenti, con netta prevalenza per i cani. Anche se al termine della benedizione, immancabile, spunta per il gatto affidato alle cure dei frati cappuccini. Un autentico padrone di casa.
Giovanni Gardani (fotogallery Alessandro Osti)