Arte

Loma Video, quei quattro ragazzi
belli (anche se non si può dire)

"Se il mondo va nord, noi ci sforziamo non tanto di andare a sud, est o ovest, piuttosto di trovare il quinto punto cardinale. Non lo si fa per i consensi, per piacere alle ragazze o per tirarcela insomma. Ci piace essere liberi, senza che il piacere dello stare insieme, del divertirsi insieme venga mai meno”

Maturità fatta, diploma preso, vacanze poi… è ora di Università. Il passaggio dalla scuola all’università induce a lasciare il vecchio per il nuovo, il passato per un futuro da costruire, è l’inizio di un tempo diverso.

C’era una volta un treno nella bassa che ogni giorno traghettava pendolari e studenti verso Milano, Brescia, Cremona e Parma. Tre ragazzi, maturati di fresco, lo utilizzavano ogni giorno per recarsi a Parma dove i loro studi sarebbero proseguiti. Tutti dello stesso paese, si conoscevano senza conoscersi. Galeotto fu il tragitto quotidiano condiviso, così dal semplice ciao, day by day, nacque una amicizia. Marco e i due Lorenzo cominciano a frequentarsi, a raccontarsi, a condividere tempo ed esperienze. Passa il primo anno tra esami e pressioni e arriva il momento delle vacanze. “E se facessimo insieme il cammino di Santiago?”. Scelgono il percorso francese e partono, era l’estate del 2018. Qui tra l’ottava e la nona tappa arrivano sfiniti in un ostello del pellegrino nella città di Ventosa dove viene loro affidata una camera per quattro nella quale un ospite sconosciuto stava dormendo. Si sistemano, si docciano e, mentre anche loro stanno per affidarsi all’abbraccio di Morfeo l’altro inquilino si sveglia e, quando si dice il destino, trattasi di Michele, un compaesano loro coetaneo. Inutile dire che proseguono il viaggio insieme. Di questo viaggio resta una sola fotografia, una polaroid, che ritrae i quattro viandanti su di una collina mentre si godono il panorama. I giovani in questione sono Marco Goi, Lorenzo Cavalli, Lorenzo Marasi e Michele Veneziano. L’amicizia si consolida e le loro passioni, qualità, attitudini e anche una manciata di sogni, si fondono in un sodalizio che sortirà arte, ironia, divertimento. Marco è un grafico appassionato di regia, i due Lorenzo hanno una innata predisposizione alla recitazione improvvisata, mentre nelle vene di Michele scorre la musica.

Nasce così il nome LOMA VIDEO, in ricordo della polaroid scattata su di un poggio, loma in lingua spagnola, durante il cammino per Santiago.

Quale fu il primo video? Serviva un video che promuovesse la rassegna musicale “La Centralissima”, quello fu il video zero, poi ci abbiamo preso gusto e creammo gli Amari: piccole pubblicità di digestivi che nella realtà non esistono, in quel momento abbiamo capito cosa volevamo fare da grandi.” (L. Cavalli)

Decidono di mettersi in gioco, Marco videomaker e Lollo+Lore cavie consenzienti, il risultato incanta: “belli senza averne l’aria” dimostrano da subito talento, presenza scenica, voglia di giocare e di prendersi in giro in una serie di immagini che si susseguono in pochi minuti di registrazione, piccoli capolavori di ripresa. La voglia sale, così come il divertimento, la passione e lo spirito goliardico.

L’evoluzione dei Loma? Le idee sugli amari inesistenti si erano esaurite in fretta ma per fortuna quei video furono visti da alcuni esercenti e imprenditori della zona che, non si sa come, si fidarono di noi e ci chiesero di realizzare video promozionali veri e propri, era la svolta, il sogno che diventava realtà. Poi in un anno è successo di tutto e Loma è diventata una grande famiglia, non siamo più solo noi quattro ma molti nostri amici hanno creduto nel progetto e si sono messi in gioco.” (M.Goi)

I cortometraggi? In questo sappiamo essere più strani, riflessivi e forse un po’ inquietanti. E’ nato tutto durante il lock down nel 2020 quando, quasi per gioco, abbiamo partecipato al D.E. S.I.C.A. 2020 (Daylong Emergent Showbiz Initiative Cremonapalloza Award), un concorso che richiede di realizzare un cortometraggio in sole 24 ore. Vincemmo con “Il Cortile sulla Finestra” e quest’anno, allo stesso festival, la seconda vittoria con “Lapis Canit”. Galvanizzati da questo tipo di maratone partecipammo a settembre al BZ48H di Bolzano girando in 48 ore “Sconosciuti Miei” un cortometraggio, poi premiato, che uscirà sul nostro canale YouTube a brevissimo“. (M.Veneziano)

Non facili da recensire queste opere mostrano, nonostante i protagonisti insistano sul dire che il motore primo è la voglia di stare insieme, divertirsi, giocare con l’ironia, quanto di elevato c’è nelle inquadrature, nella ripresa dei particolari, nei fermo immagine, nella recitazione e nei temi. Un richiamo al teatro dell’assurdo che mette in scena nevrosi e meschinità, debolezze e fragilità umane in un carosello di apparenti nonsense. Dal preparare lavori preconfezionati, con messaggi a tavolino, i ragazzi si chiamano completamente fuori, nulla è studiato. “Si cerca solo di distinguersi, di non omologarsi, di portare idee nuove.

I vostri messaggi, la vostra anima il vostro essere poco convenzionali… “Se il mondo va nord, noi ci sforziamo non tanto di andare a sud, est o ovest, piuttosto di trovare il quinto punto cardinale. Non lo si fa per i consensi, per piacere alle ragazze o per tirarcela insomma. Ci piace essere liberi, senza che il piacere dello stare insieme, del divertirsi insieme venga mai meno”.
(L. Marasi)

Cosa si prova ad essere creativi, bravi, originali e belli? I primi tre complimenti li accettiamo volentieri ma non si vorrebbe mai e poi mai venire a sapere di essere belli, questo non va detto!
É una battaglia con noi stessi. Evitiamo di guardarci per troppo tempo allo specchio, distogliamo lo sguardo prima che il dubbio della bellezza ci possa assalire. Il bello gode di una vita facilitata, è sufficiente camminare per la città per vedere centinaia di porte spalancarsi ad ogni passo. Quindi perché faticare o ingegnarsi tanto quando basta un sorriso radioso? Ecco che ci si inizia a sedere sugli allori e qui sopraggiungono le due ineluttabili conseguenze della bellezza: la Pigrizia e la Mediocrità. É così che noi abbiamo scoperto di essere belli.” (M.Goi)

E se è vero che siamo fatti anche noi della stessa materia dei sogni, anche la differenza tra vero e verosimile è una linea sottile. C’era un poggio lungo il cammino di Santiago sul quale, guardando l’orizzonte, quattro ragazzi hanno iniziato a sognare …. da quel poggio, forse immaginario, i sogni di quattro ragazzi son diventati opere d’arte.

Giovanna Anversa

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