Cronaca

Gazzuolo, al Caracci la
visita del vescovo Napolioni

Con grande leggerezza e delicatezza il vescovo Antonio è entrato immediatamente in sintonia con i presenti, recitando il Padre Nostro nel reparto verde e l’Ave Maria in quello rosso (che accoglie i più gravi) e scegliendo poi modalità comunicative coinvolgenti, tanto da mettersi a cantare O sole mio, Quel mazzolin di fiori, Paese mio (a ricordo del suo paese d’origine nel maceratese), donando così ai presenti un piccolo momento di allegria

Il vescovo di Cremona mons. Antonio Napolioni è stato in visita al Caracci di Gazzuolo, accompagnato dal parroco don Marco Tizzi. La sua presenza tra gli ospiti e gli operatori è stata molto apprezzata, anche perché ha avuto modo di verificare le difficoltà con cui si vive in trincea da sempre, ma soprattutto in questi due difficili anni di Covid.

E’ stato un periodo che ha enormemente acuito le difficoltà operative e organizzative, e tolto soprattutto ai nonni tante occasioni di relazioni e di esperienze, considerato che, purtroppo, l’unico contatto col mondo esterno è la visita dei familiari.

Con grande leggerezza e delicatezza il vescovo Antonio è entrato immediatamente in sintonia con i presenti, recitando il Padre Nostro nel reparto verde e l’Ave Maria in quello rosso (che accoglie i più gravi) e scegliendo poi modalità comunicative coinvolgenti, tanto da mettersi a cantare O sole mio, Quel mazzolin di fiori, Paese mio (a ricordo del suo paese d’origine nel maceratese), donando così ai presenti un piccolo momento di allegria.

La visita del vescovo è stata l’occasione per affrontare la questione dell’assistente spirituale della Casa di Riposo e per un confronto sulla necessità di occuparsi, oltre che della cura del corpo, delle urgenze delle periferie esistenziali dell’umanità, in un mondo che, con la pandemia, ha visto crollare le proprie autosufficienze e certezze.

Oltre agli auguri del vescovo i residenti della Fondazione hanno potuto festeggiare l’arrivo di Santa Lucia, presentatasi nei reparti al suon del campanello, e interpretata dall’animatrice Silvia Magalini, e l’evento della festa nel pomeriggio del 22 con le musiche natalizie eseguite in fisarmonica dal maestro Silvano Lini. Il servizio animazione della Fondazione ha cercato così di garantire un dicembre caratterizzato da alcuni appuntamenti natalizi all’insegna dello scambio degli auguri nel rispetto della tradizione, in attesa che anche i familiari degli stessi ospiti possano ritornare presto a far parte di questa dimensione umana e affettiva.

redazione@oglioponews.it

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...