Lupi, Costantino Gentile (URCA)
interviene nel dibattito: il contributo

La lettera a difesa del lupo e in condanna di certi scoop sensazionalistici del professor Davide Persico e del veterinario Nicolò Bissolati ha scatenato tutta una serie di reazioni. Tutte reazioni composte, ed alcune da scienziato a scienziato. Un confronto insomma così come dovrebbero sempre essere i confronti. Ad arricchire il dibattito è giunto il contributo di Costantino Gentile, laureato in Zootecnia e Gestione Faunistica e vicepresidente per la sezione cremonese di Urca – Gestione Fauna e Ambiente, associazione ambientalista ufficialmente riconosciuta dal Ministero della Transizione Ecologica e che ha nello statuto la diffusione di una corretta conoscenza e pratica della gestione faunistica sul territorio nazionale. “Leggendo l’interessante intervento del Prof. Persico e del Dott. Bissolati, mi sono sorte alcune domande” ci scrive il dottor Gentile. Le sottoponiamo agli interessati, ben felici di alimentare il dibattito in corso. “Egregi Prof. Persico e Dott. Bissolati, sarò certamente più sintetico, meno prosaico e non andrò a scomodare il clero e i santi perché ritengo che proprio la situazione pandemica in cui ci troviamo abbia mostrato i limiti di una mancanza di formazione scientifica e di condivisione delle informazioni con la popolazione. La lunga lettera pubblicata a difesa del lupo ha scaturito in me alcune domande. Se la presenza del lupo sul nostro territorio è un valore (e di questo ne sono profondamente convinto) come mai non si deve coinvolgere in maniera positiva la popolazione? Riportando poi il timore di atti di bracconaggio non si sta facendo un’accusa diretta alle amministrazioni provinciali, regionali e nazionali sulla carenza di controllo? E allo stesso tempo al mondo scientifico che proprio dovrebbe essere portatore e diffusore di una cultura ambientale positiva e di valore? Avete parlato poi delle popolazioni di minilepri, cinghiali e caprioli come di superspecie create ad hoc dai seguaci di Diana. Beh, proprio da uomini di scienza dovreste sapere che è l’ambiente che seleziona una specie. E certamente il lupo sta mostrando notevole plasticità e opportunismo in questi ultimi anni. Sapete, poi, per caso qual è l’incremento utile annuo della sottospecie di cinghiale cosiddetta maremmana nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano? Così, per capire ancora se è più genetica o abbondanza di risorse, come riportato anche dalla Dott.ssa Barbara Franzetti di Ispra. Ancora, dice che il lupo è “ecologicamente indomito e schivo”; come mai allora tutti questi avvistamenti in pieno giorno e dentro aziende zootecniche? Per terminare, quanti lupi una provincia densamente antropica come Cremona può ospitare sul lungo periodo? Le mie sono domande giustamente provocatorie ma volte ad una critica costruttiva nel segno di una crescita culturale di tutti. Un tendere la mano a tutti per ascoltare dubbi e certezze, ma sempre tenendo in mente che la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato, quindi di tutti, e che un territorio ovviamente antropizzato ci obbliga a gestire questo patrimonio nel rispetto delle diverse sensibilità. Sinceramente, credo che da uomini di scienza queste domande non solo ce le dobbiamo fare ma dobbiamo anche dare alcune risposte alla popolazione che giustamente può provare sentimenti contrastanti e anche paura dovuta a mancanza di conoscenza. Lunga vita alla popolazione nazionale di lupi (e cinghiali, caprioli, fagiani, ricci, cutrettole…), ma no al sentimentalismo per il singolo lupo. E sapendo bene che gli animali, lupi compresi, possono arrecare danno all’uomo tanto quanto l’uomo coi suoi stili di vita ne arreca a loro tutti i giorni“.

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