Chiesa

San Sebastiano: don Claudio,
cassetta per la grazia di Santa Lucia

Lunedì 13 dicembre alle ore 20.00 come ormai da tradizione, don Claudio celebrerà la Santa Messa alla luce delle candele proprio a richiamare quella stessa luce che animò la fede della Santa

La Chiesa di San Sebastiano a Casalmaggiore guarda al fiume. Sentinella da secoli, sorge al termine di via Romani. Così ne traccia la storia Enrico Cirani: “La devozione a San Sebastiano quale protettore contro le pestilenze, unitamente a San Rocco, risale ad epoche antiche. La peste colpì Casalmaggiore nel 1497, nel 1514 e nel 1528: probabilmente in occasione di uno di questi eventi venne costruito un piccolo Oratorio in onore del Santo, sopra l’argine del Po, nei pressi della chiesa attuale. In occasione della peste che afflisse Casalmaggiore negli anni 1628 e 1629, poiché il contagio ebbe a cessare proprio il 20 gennaio del 1630, festa di S. Sebastiano, la cittadinanza, conformemente ad un voto già prima formulato, decise la costruzione di un nuovo tempio in nei pressi della vecchia costruzione. Alcuni cittadini si erano già preoccupati di garantirvi l’esercizio del culto assicurando la presenza del sacerdote, coll’erezione di idonei Benefici; il diritto di nominarne i titolari venne attribuito ai Reggenti, cioè a due cittadini che, designati dalla Comunità, dovevano interessarsi dell’amministrazione e della gestione della chiesa. Nella notte fra il 3 e 4 novembre del 1705 una spaventosa piena del Po causò molte rotte; una di esse danneggiò la chiesa, dando luogo anche alla formazione di un profondo bugno. La successiva ricostruzione, ultimata nel 1721, realizzò finalmente la struttura quale oggi ancora sussiste, secondo un progetto del concittadino don Andrea Molossi. La chiesa, inizialmente officiata in permanenza al servizio di quel rione, gradualmente subì un diradamento dell’esercizio del culto, che già all’inizio del ‘900 era divenuto solamente occasionale. Ormai da qualche decennio essa viene raramente utilizzata”. La Chiesa viene da alcuni (erroneamente) indicata come Chiesa di Santa Lucia per l’esistenza, al suo interno, di un altare dedicato alla Santa. In realtà, come spiega lo stesso Cirani, una Chiesa di Santa Lucia esisteva a Casalmaggiore, ubicata ove adesso sorge l’acquedotto e abbattuta alla fine del 1800. San Sebastiano è il più delle volte chiusa: è il destino delle piccole Chiese senza più parroci ne custodi. Quest’anno l’abate mitrato di Santo Stefano don Claudio Rubagotti ha pensato di darle un po’ di vita, sfruttando proprio quell’altare dedicato a Santa Lucia presente all’interno:  “In occasione della peste che afflisse Casalmaggiore negli anni 1628 e 1629 – spiega il reverendo – poiché il contagio ebbe a cessare proprio il 20 gennaio del 1630, festa di S. Sebastiano, la cittadinanza, conformemente ad un voto già prima formulato, decise la costruzione di un nuovo tempio in nei pressi della vecchia costruzione, stiamo parlando della Chiesetta di San Sebastiano di Via Romani nella nostra Casalmaggiore. All interno della Chiesa sorge un altare dedicato a Santa Lucia, vi invitiamo a chiedere la sua intercessione, per noi, per le nostre famiglie e per i nostri bambini che la attendono. Quest’anno ai piedi della Santa troverete una cassetta delle lettere, altro invito a scrivere letterine e ringraziamenti”. Lunedì 13 dicembre alle ore 20.00 come ormai da tradizione, don Claudio celebrerà la Santa Messa alla luce delle candele proprio a richiamare quella stessa luce che animò la fede della Santa.

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