Pere, Coldiretti Mantova: bene
sperimentazione su alternaria
È Pier Paolo Morselli, presidente di Coldiretti Ostiglia e di Corma, la più importante cooperativa ortofrutticola del Basso mantovano, ad annunciare l’avvio di una fase sperimentale di studio in vitro, che, se gli esiti saranno positivi, verrà gestita direttamente in campo dal Servizio fitosanitario di Regione Lombardia
“La coltivazione delle pere in provincia di Mantova sta attraversando una fase critica, con continui espianti, che taglieranno le produzioni del 2022 e rischiano, nel giro di pochi anni, di far scomparire quasi completamente alcune varietà come la Abate, che oggi rappresenta il 50% dei conferimenti in Corma. È necessario intervenire celermente e la sperimentazione avviata da Regione Lombardia per identificare un fungo antagonista dell’alternaria è una prima risposta che ci auguriamo efficace anche quando si potrà attuare in campo”.
È Pier Paolo Morselli, presidente di Coldiretti Ostiglia e di Corma, la più importante cooperativa ortofrutticola del Basso mantovano, ad annunciare l’avvio di una fase sperimentale di studio in vitro, che, se gli esiti saranno positivi, verrà gestita direttamente in campo dal Servizio fitosanitario di Regione Lombardia.
Il settore, che a Mantova è stato per anni attrattivo e tipico di una zona del territorio provinciale estesa su circa 600 ettari, al punto che è stato ottenuto il marchio Igp, negli ultimi anni è entrato in sofferenza per diversi fattori: i cambiamenti climatici, la cimice asiatica, l’alternaria. La perdita produttiva nel 2021 è stata intorno al 70% rispetto alla media delle annate precedenti, dovuta prevalentemente dalle gelate di aprile, oltre a cimice e alternaria.
“Le oscillazioni di mercato – precisa Morselli – sono diventate di fatto l’ultimo dei problemi dei produttori, perché spesso le rese sugli alberi sono state falcidiate nel corso della stagione, portando a maturazione solo una parte residuale dei raccolti potenziali”.
Le soluzioni per ripartire ci sarebbero. “Le reti anti-insetto hanno dato buoni risultati contro la cimice asiatica e ci auguriamo che una pianificazione dei lanci stagionali di vespa samurai possano essere un ulteriore aiuto – puntualizza il presidente di Coldiretti di Ostiglia -. Confidiamo anche di risolvere l’emergenza con l’alternaria, contro la quale non sono indispensabili, ma non sufficienti, le buone pratiche agronomiche e chiediamo a Regione Lombardia di valutare anche specifici bandi per l’adozione da parte degli agricoltori di ventole, atomizzatori e strumenti contro il gelo e la brina”.
Si tratta di tecnologie in grado di contrastare gli effetti di un abbassamento della temperatura, che potrebbero essere sperimentate su più colture in modo trasversale. “Non soltanto le pere – spiega Morselli – ma anche mele, uva, kiwi e, in generale, alberi da frutto, particolarmente sensibili alle gelate quando la pianta si trova nella fase di fioritura o risveglio vegetativo. Gli strumenti disponibili si stanno rivelando efficaci, ma hanno costi ingenti e Regioni come Emilia-Romagna e Piemonte hanno già deliberato incentivi specifici a fondo perduto, così da evitare la perdita di biodiversità in campo e proteggere colture specializzate ad alto valore aggiunto come vigneto e frutteto”.
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