Ambiente

Smog, Cremona maglia nera
E Mantova è messa meglio di poco

Il dato peggiore in assoluto, come denuncia Legambiente Lombardia, secondo cui la qualità dell’aria nella nostra Regione, complice il clima secco, è peggiorata sensibilmente nel mese di ottobre.

Cremona di nuovo maglia nera per lo smog, in Lombardia: con 49 giorni di superamento dei livelli massimi di concentrazione delle polveri sottili, pari a 50 microgrammi per metro cubo, ha già abbondantemente sforato i fatidici 35 giorni/anno concessi dalla normativa europea. Il dato peggiore in assoluto, come denuncia Legambiente Lombardia, secondo cui la qualità dell’aria nella nostra Regione, complice il clima secco, è peggiorata sensibilmente nel mese di ottobre.

Non va comunque meglio nelle altre province: a Lodi e Brescia i giorni di aria avvelenata sono 42, a Mantova 41, a Pavia 39, a Milano 36. Seguono Bergamo con 32, Monza 28, Como 23, Lecco 18, Varese 14 e Sondrio 9.

“Un quadro che testimonia il crescente peso sull’inquinamento delle emissioni legate all’allevamento intensivo, in una delle aree di maggior concentrazione di stalle dell’intero continente europeo” sottolinea Legambiente. “Tuttavia, la componente dello smog che deriva dal traffico veicolare resta elevata: i segnali di questa stagione di ritorno progressivo alla normalità sono estremamente allarmanti”.

“Per uscire da questo pericoloso ingorgo dobbiamo recuperare fiducia nel trasporto collettivo” afferma Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “Il Tpl è ancora sottoutilizzato rispetto ai livelli pre-Covid, nonostante sia chiaro che i mezzi pubblici non siano luoghi di contagio significativo, come ormai molti studi certificano. Occorre restituire ai cittadini la confidenza col mezzo pubblico che avevano prima della pandemia e continuare a sostenere lo smart working”.

Legambiente richiama gli amministratori delle città, a partire dal capoluogo di regione, ad affrontare con decisione l’evidente squilibrio ancora presente tra quote di traffico inquinante e mobilità dolce: “È la bicicletta la grande protagonista di cambiamento nelle metropoli europee, che hanno voluto contrastare il traffico. Le pesanti condanne inflitte all’Italia dalla Corte Europea per le sistematiche violazioni ai limiti degli inquinanti nell’atmosfera devono farci riflettere sulla capacità di mettere a frutto le risorse di cui oggi disponiamo, a partire da quelle del PNRR, per evitare che i loro effetti sulla vivibilità urbana spariscono in una nuvola di smog” conclude Meggetto.

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