Caccia, già 30 contravvenzioni. Tra
bracconaggio e esche avvelenate
Piuttosto preoccupante, infine, è il fenomeno delle esche avvelenate, che risulta in aumento: sette le segnalazioni su cui gli agenti hanno dovuto lavorare da inizio dell’anno, in collaborazione con altre forze dell’ordine.
Sono già una trentina le contravvenzioni elevate dalla Polizia Locale Provinciale di Cremona nell’ambito dei controlli sulla caccia, a venti giorni dall’avvio della stagione venatoria. “Le principali violazioni che vengono riscontrate riguardano la vicinanza a case e strade inferiore a quanto previsto dalla legge, ma anche la caccia di specie non consentite o in numero superiore al permesso” spiega Marco Sperzaga, vice comandante della Polizia Locale Provinciale di Cremona. “Un migliaio, circa, i cacciatori controllati”.
Purtroppo, non mancano i fenomeni di bracconaggio: se sui fiumi la situazione negli ultimi anni sembra migliorata, in quanto i pescatori abusivi provenienti dall’est si sono spostati più a valle, nell’ambito della caccia si è assistito a una recrudescenza del fenomeno. “I bracconieri puntano soprattutto alla cattura di animali selvatici, come cinghiali o caprioli, di cui ormai il nostro territorio è pieno” spiega Sperzaga.
D’altro canto numerosi sono gli ungulati, soprattutto cinghiali e caprioli, che vivono nelle nostre campagne e lungo i fiumi, e che talvolta provocano incidenti e altri problemi di convivenza con l’essere umano.
Il lavoro di recupero della fauna selvatica è, in effetti, una delle attività fondamentali del nucleo ittico-venatorio ambientale della Polizia Provinciale, che quest’anno ha già recuperato circa 200 animali per rimetterli in libertà o per portarli negli appositi centri.
“La polizia Provinciale svolge un servizio particolarmente accurato in questo senso, sotto l’aspetto della tutela della specie” evidenzia Salvatore Guzzardo, comandante della Polizia Locale Provinciale di Cremona. “Quando in un incidente la fauna selvatica viene investita, ad esempio, va portata in un centro di recupero, per essere rimessa in natura”.
Piuttosto preoccupante, infine, è il fenomeno delle esche avvelenate, che risulta in aumento: sette le segnalazioni su cui gli agenti hanno dovuto lavorare da inizio dell’anno, in collaborazione con altre forze dell’ordine.
“Sul nostro territorio la presenza di bocconi avvelenati è sotto l’attento monitoraggio del nucleo ambientale, ma anche della Prefettura di Cremona, che hai stituito un apposito tavolo tecnico di coordinamento con altri enti e altre forze di polizia per contrastare nel modo più efficace questo fenomeno particolarmente sgradevole”.
Laura Bosio