Cronaca

Scout Bozzolo 1, ritorno al campo
estivo dopo un anno di stop covid

All’ultimo giorno questi ultimi, al campo, hanno potuto veramente vedere i propri figli sorridere per aver passato probabilmente uno dei campi più belli e desiderati di sempre, chissà forse è stata l’occasione per tutti per aver imparato che basta poco a dare un calcio a IM e rendere qualcosa di veramente POSSIBILE

“Dando un calcio alla sillaba IM della parola impossibile, chiunque sarà sicuro di andare avanti” diceva il fondatore dello scoutismo Baden Powell.

Facendo tesoro dei suoi consigli, il Gruppo Scout “Daniele” Bozzolo 1 è finalmente tornato dal suo campo estivo che si è svolto dal 31 luglio all’8 agosto in Val Daone (TN) e che fino a poco tempo fa sembrava veramente impossibile. Dal 1977 a Bozzolo nessun campo era mai stato annullato ma lo scorso anno purtroppo è stato così, non si poteva più aspettare.

Dopo 75 tamponi che facevano esultare di gioia ad ogni “è negativo, puoi andare al campo” finalmente i 37 lupetti del Branco “Roccia della Pace”, i 19 esploratori e guide del Reparto “Giovanni Paolo II” e le 4 scolte del Clan “Stella Polare”, più 10 capi, le inseparabili cuoche Donata, Raffaella, Rosa e l’Assistente Ecclesiastico Don Bruno Grassi sono partiti con enorme gioia per questa splendida avventura.

Seguendo come spunto la storia di “Sing” per i più piccoli e “Jo Jo Rabbit” per i più grandi, i ragazzi si sono sfidati, hanno giocato, costruito e riflettuto per tutto il campo. Il tempo per giorni è stato veramente inclemente e la pioggia battente che imperversava sulle tende e non dava tregua, ha reso più difficile questo ritorno all’avventura. Addirittura un topolino ha cercato riparo in una di queste per potersi riparare dal freddo. Ma al primo giorno di sole lo spettacolo della montagna ha alleviato gli occhi e il cuore per questo spettacolo della natura.

Il percorso storico naturalistico della prima guerra mondiale e la Val di Fumo hanno portato ad esplorare luoghi che nell’ultimo periodo erano solo stati visionati attraverso uno schermo. I contatti con gli amici, il profumo dell’erba bagnata, l’odore del fuoco attorno al bivacco erano stimoli che per troppo tempo erano stati accantonati e che hanno dimostrato quanto fondamentale sia il rapporto umano.

Il territorio e le comunità locali hanno veramente spinto per questa impresa, grazie a Cristina, operatrice sanitaria e a Marco per i tamponi, a Mec Carni, Consorzio Casalasco del Pomodoro, Cleca e Panguaneta per il materiale fornito, a Don Fabio che ha prestato il pulmino dell’oratorio di Spinadesco. Grazie ai capi e ai genitori per la fiducia conferitaci.

All’ultimo giorno questi ultimi, al campo, hanno potuto veramente vedere i propri figli sorridere per aver passato probabilmente uno dei campi più belli e desiderati di sempre, chissà forse è stata l’occasione per tutti per aver imparato che basta poco a dare un calcio a IM e rendere qualcosa di veramente POSSIBILE.

redazione@oglioponews.it

PS: le fotografie sono state fatte senza mascherina alla luce dei tamponi effettuati prima di partire al fine di creare una bolla sicura. In più ad un mese dal campo nessun partecipante ha mai manifestato sintomi o casi di positività

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