Cronaca

Via del Sale, rifiuti in strada: e
c'è pure un ratto andato a morire

Il degrado attira sempre altro degrado. E questa è la regola. E dell'aumento dell'entropia e del disordine, fanno parte tutte le cose. Orinali improvvisati, alcoolisti molesti, spazzature posate in giorni non idonei, schiamazzi, scritte, frizzi e ratti. Anche ratti, proprio come in questo caso

Non è la strada periferica di una metropoli del sud, ma Casalmaggiore. Via del Sale, così come si presentava ieri pomeriggio (le foto sono delle 17.30). Bidoni della spazzatura messi fuori nei giorni sbagliati, sacchetti non raccolti ieri mattina da Casalasca proprio perché ieri mattina – come ci fanno sapere – era giorno di umido. E in mezzo un bel ratto ormai esanime a far bella mostra di se e a convincere anche gli scettici che i ratti in centro a Casalmaggiore esistono e scelgono le aree degradate per far banchetto, proliferare e a volte, come in questo caso, morire.

Via del Sale è la parallela di via Centauro, quella delle proteste contro il degrado, del vespasiano a cielo aperto e delle scritte sui muri. Appena un poco più fortunata della sorella perché un poco più larga e senza anfratti ove celare i propri misfatti. E proprio via del Sale potrebbe unirsi alla raccolta firme partita in questi giorni per chiedere al sindaco Filippo Bongiovanni di prendere in mano la situazione.

Il degrado attira sempre altro degrado. E questa è la regola. E dell’aumento dell’entropia e del disordine, fanno parte tutte le cose. Orinali improvvisati, alcoolisti molesti, spazzature posate in giorni non idonei, schiamazzi, scritte, frizzi e ratti. Anche ratti, proprio come in questo caso.

In questo caso è un evidente errore, e (forse) ci può stare a patto che non si reiteri. Perché poi le conseguenze sono quelle che si vedono. A volte, come insegnamento dopo qualche mancanza, basterebbe toccare il portafoglio dei recalcitranti per portarli a più miti consigli, o a un ordine diverso. Poche volte questo capita: il quieto vivere contempla anche un messaggio su una busta nera o gialla, il lasciare lì il rifiuto in attesa che chi l’ha deposto lo ritiri e, dopo qualche giorno, se chi l’ha messo non lo ritira il ritiro da parte degli uomini di Casalasca per non penalizzare giustamente chi la raccolta la fa e chi tiene al decoro delle strade vicine alla propria dimora. Per utilizzare un’immagine evocativa insomma, un gatto che si morde la coda. O meglio, in questo caso un ratto che fa altrettanto. Un ratto andato a morire tra le cose che gli sono care: degrado e rifiuti.

Nazzareno Condina

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