Politica

Clochard viadanesi, polemica
tra Tripodo e l'opposizione

Risponde l'Amministrazione Cavatorta all'interrogazione del leader di Viadana Democratica, Silvio Perteghella, in merito alla famiglia senza tetto.

Era necessario mettere tutto in piazza? Questo si chiede la minoranza viadanese dopo la risposta all’interrogazione del consigliere di minoranza Silvio Perteghella relativa alla famiglia di senzatetto che vive a Viadana. Qui la risposta all’interrogazione dell’assessore ai servizi sociali e la controreplica delle opposizioni.

La ringrazio per la sua attenzione e sensibilità – ha sottolineato l’assessore al Sociale Mariagrazia Tripodoma come le avevo già scritto per email i servizi sociali sin da subito si sono mossi per intervenire sulla situazione dei due senzatetto.

I signori in questione hanno già avuto più di un colloquio con l’assistente sociale ed è emerso quanto segue: non accettano di andare in Comunità (che tra l’altro al Comune costerebbe circa 100 Euro al giorno a persona per un totale di 6000 Euro al mese) e pretendono un alloggio comunale.

Lei sa meglio di me che per ottenere un alloggio comunale bisogna seguire una determinata prassi ed avere particolari requisiti.

Il ritardo con cui stiamo attuando l’intervento, come le avevo già scritto, non è da attribuire a scarsa volontà da parte nostra, alla mancanza di personale o alla mancata collaborazione o diatriba con il Sindaco di Commessaggio.

Più volte le assistenti sociali dei due Comuni e noi amministratori ci siamo confrontati per valutare le soluzioni adeguate che vadano oltre la pur apprezzabile campagna di solidarietà messa subito in atto da alcuni cittadini ed amplificata a livello mediatico sui social network.

I servizi sociali hanno anche provato a contattare alcuni dei 9 figli, tutti maggiorenni, alcuni risiedono e lavorano in Italia, per far loro presente che in base all’articolo 433 e seguenti del codice civile “i figli sono obbligati a contribuire agli alimenti del genitore in stato di bisogno, in proporzione alle loro sostanze”. Non abbiamo avuto nessun riscontro positivo da parte loro.

Mi preme sottolineare un aspetto più teorico che pratico: quando si deve analizzare una situazione sociale di difficoltà non bisogna fermarsi solamente a ciò che viene raccontato, ma bisogna andare oltre a quella sorta di vittimismo che caratterizza a volte gli utenti del servizio sociale.

Bisogna analizzare la situazione da più punti di vista, capire quali sono le vere esigenze, i veri bisogni e, dopo quest’attenta analisi, ricostruire la situazione nella sua interezza per trovare soluzioni adeguate per l’utente e per garantire la tutela di tutti i nostri cittadini.

Da quando occupano le panchine dell’autostazione hanno avuto mani tese da più parti (Caritas, commercianti, gente comune, la parrocchia), ma non sempre hanno saputo accogliere tali aiuti avanzando anzi delle assurde pretese raccontando spesso delle bugie.

Fatta questa premessa teorica le illustro brevemente quanto è emerso dalla nostra analisi sulla coppia in questione:

Per circa 30 anni i signori hanno usufruito di più servizi dall’ultimo Comune di residenza: alloggio, mantenimento di 5 dei 9 figli presso istituti e comunità, proposte lavorative). Un impegno economico non indifferente (oserei dire da danno erariale!), visti gli scarsi risultati.

Infatti durante la permanenza nel Comune di Commessaggio sono stati proposti dei lavori dal NIL, ma non sono stati mai mantenuti per lungo tempo. Il signore in questione ha commesso dei reati, la coppia è stata sfrattata dall’Aler per morosità causando anche danni ingenti agli alloggi che sono stati assegnati e si sono susseguiti altri spiacevoli eventi che per la privacy non sto qui ad elencare.

Il soggetto in questione risulta attualmente nullafacente, non ha i documenti in regola (motivo per cui abbiamo richiesto una verifica alla Questura). Gli è stato proposto di andare in una comunità musulmana a Milano, ma il suo obiettivo è avere una casa comunale che negli anni precedenti aveva ottenuto con facilità perché i figli erano minori.

Alla luce della situazione analizzata nel suo complesso Lei crede che si possano davvero impegnare delle risorse una tantum per queste persone? Lei se la sentirebbe di chiedere ai nostri concittadini di contribuire con i loro tributi al loro mantenimento (ricordo i 6000 Euro dei costi di una comunità).

Il Comune per aiutare economicamente e socialmente deve rispettare determinate regole, ci sono dei passaggi burocratici da seguire, delle graduatorie da rispettare.

Lei lo sa quanti sono i viadanesi in difficoltà che hanno vergogna a chiedere aiuti al Comune? Non si dovrebbero prima aiutare questi nostri concittadini?

La strumentalizzazione politica e mediatica di tali situazioni non agevola il lavoro degli uffici del servizio sociale, mi aspetterei piuttosto delle proposte da lei che prontamente si è subito preoccupato della situazione“.

Alla lunga risposta di Tripodo ribatte l’opposizione: “In merito a quanto dichiarato dall’assessore ai servizi sociali, durante il question-time nel Consiglio Comunale dello scorso 30 luglio, come liste “Io Cambio” “Uniti per Viadana” e “Viadana Democratica” troviamo censurabile e fuori luogo che persona investita di una pubblica autorità rilasci dichiarazioni riguardanti storie di vissuto ed altre esperienze di vita di cui si è venuti a conoscenza durante lo svolgimento del proprio mandato che non giustificano in modo assoluto la violazione della privacy delle persone coinvolte.

Tali dichiarazioni, aggravate dal fatto che sono state rilasciate in un Consesso Pubblico, non fanno che alimentare e giustificare un senso di discriminazione ed emarginazione nei confronti di persone le cui scelte di vita non devono essere messe in discussione dalla collettività.

L’Assessore Tripodo, con le sue valutazioni alimenta un pregiudizio già ben ancorato e di fatto dimostra che non vi è stata alcuna umanità e molta superficialità nel trattare temi molto delicati e per questa ragione fatichiamo a comprendere come evitare di risolvere casi di manifestazione della disperazione possa produrre benefici collettivi, affrontando la situazione con una visione ideologica quasi ai limiti dell’intolleranza.

Il servizio sociale si fonda sul principio di equità e rispetto nei confronti di qualsiasi persona si rivolga al pubblico servizio con l’obiettivo di creare percorsi che possano risolvere o mitigare le problematiche individuali e famigliari, affinché venga garantita la dignità delle persone e il mantenimento della pace sociale.

L’accesso agli alloggi viene concesso secondo procedure che è corretto vengano seguite e questo era l’unica cosa da dichiarare senza rimarcarla con assunzioni quali “non si dovrebbero prima aiutare i nostri concittadini”, che suppongono che ciò non venga fatto, quando invece bisogna ricordarsi che i servizi seguono ed eseguono le procedure presenti definite dal comune di competenza.

Se a certe richieste non si può andare incontro si cerca di fornire aiuti in altro modo, le persone non sono numeri, né si può negare un aiuto utilizzando frasi come “un impegno economico non indifferente oserei dire da danno erariale” quasi come se si volesse comunicare che se i comuni non hanno fondi a disposizione è a causa di aiuti stanziati per nuclei in difficoltà.

I servizi sociali nell’intervenire cercando di risolvere questioni come quelle dei due clochard, agiscono anche nell’interesse dei Viadanesi. È interesse collettivo vivere in una comunità nella quale non vi siano disperazione, povertà e malessere che possono trasformarsi in fenomeni di micro criminalità per fini di sostentamento quotidiano.

Per le ragioni sopra esposte riteniamo che sia interesse collettivo agire, spendere anche qualche risorsa non solo per dare sostentamento, ma anche per richiamare il Comune di Commessaggio e i figli di questa coppia alle loro responsabilità in questa situazione.

Come considerazione finale inoltre, sarebbe interessante sapere se l’Assessore Tripodo e/o il Sindaco Cavatorta, viste le loro dichiarazioni ed il loro schema mentale e politico, ritengono che associazioni come Caritas o liberi cittadini di Viadana stiano attualmente sbagliando ad aiutare tali persone in quanto dovrebbero aiutare solo ed esclusivamente i Viadanesi“.

redazione@oglioponews.it

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