Questione nutrie, parlano
Voltini, Crotti e Rolfi
Dal presidente di Libera Riccardo Crotti una proposta specifica per risolvere il problema in 2-3 anni al massimo. “La castrazione chimica con esche messe dagli agricoltori è l’unico rimedio”. GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
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Non c’è più tempo da perdere. E la misura è colma: questo il concetto, in estrema sintesi, che emerge dal mondo agricolo locale dopo l’episodio che ha portato al dissesto di un tratto di rete ferroviaria sulla Mantova-Cremona-Milano a causa delle tane scavate dalle nutrie, in località Cà d’Andrea a Torre dè Picenardi.
Netto il giudizio di Paolo Voltini, presidente regionale di Coldiretti. “Non ci sono più scuse, serve la volontà politica di agire e di farlo in fretta: non c’è più alcun motivo per tirarsi indietro”.
Oltre ai danni infrastrutturali e alle colture, anche un problema di sicurezza e incolumità delle persone. Dal presidente di Libera Riccardo Crotti una proposta specifica per risolvere il problema in 2-3 anni al massimo. “La castrazione chimica con esche messe dagli agricoltori è l’unico rimedio”.
E intanto anche Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura di Regione Lombardia, spende parole importanti: “Ormai i danni causati da questo roditore sono incalcolabili: all’agricoltura, alle strutture, alle infrastrutture, alla sicurezza delle persone. L’emergenza è nazionale e serve un adeguato fondo, che sia appunto nazionale”.
Giovanni Gardani