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Rugby Viadana, un evento per il libro
ed un festival per il docufilm?

Viene da pensare che quei ragazzi che diedero vita, nel 1970, alla Società sportiva di cui si racconta il primo mezzo secolo di vita, non avessero la completa consapevolezza dell'importanza sociale di quei momenti, perché oggi, col senno del poi, è possibile cogliere tutte quelle sfumature.

VIADANA – L’onda lunga del 2 giugno, in cui si è raggiunto il picco delle celebrazioni per il mezzo secolo di vita del rugby viadanese,  non esaurisce la sua azione…

Al numero 12 di via Learco Guerra si continuano a macinare idee per propagare il “verbo ovale” in ogni direzione. Il libro sta già vendendo, anche se si è solo nella fase di pre-vendita in quanto il volume ha richiesto molte energie  ed un lavoro di squadra notevole per portare a compimento un’opera imponente promettendo di toccare gli angoli più disparati della passione giallonera. Per ora è una suggestione, ma potrebbero esserci i presupposti per un nuovo evento, un ulteriore capitolo dell’epopea giallonera.

Ci sono però “spifferi” davvero interessanti circa il docufilm proiettato allo Stadio Zaffanella, ovvero, le bocche sono cucitissime al riguardo, ma  il filmato avrebbe colto l’interesse di più di un Festival al quale potrebbe partecipare. Le immagini di capitan Zaffanella, le parole pronunciate dalla Nuova Zelanda o le curiosità raccontate dai protagonisti potrebbero solcare i mari, farsi trasportare dai venti e raggiungere luoghi remoti dove primavere ed autunni avranno più giallo e più nero tra l’offerta cromatica nelle diverse latitudini…

Viene da pensare che quei ragazzi che diedero vita, nel 1970, alla Società sportiva di cui si racconta il primo mezzo secolo di vita, non avessero la completa consapevolezza dell’importanza sociale di quei momenti, perché oggi, col senno del poi, è possibile cogliere tutte quelle sfumature che rendono così “seducente” la storia del Rugby Viadana.

A. S.

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