Baciami. Nuova poesia e nuovo
murales nel parco del Romani
"Baciami ancora che la tua saliva mi piace. Sa di caramelle, vento e primavera" recitano le parole. Un muro, in fondo, è solamente un muro. Sino a quattro anni fa su quegli stessi spazi campeggiavano scritte varie
Una poesia e un disegno in più sotto il cielo. I versi sono quelli di Giuseppe ‘Giupi’ Boles, il disegno, fatto a mano, di Andrea Piccinini. Da ieri il parco del Romani ha qualcosa (di bello) in più da far vedere. “Continua il tentativo di rendere più vivibile la città – spiega lo scrittore casalasco – anche dal punto di vista estetico. Quattro anni fa i giardini del Romani erano in condizioni a dir poco pietose e inizialmente con l’aiuto dei ragazzi del Listone e poi insieme ad Andrea Piccinini che è un caro amico di vecchia data, cerchiamo di tanto in tanto di abbellire quella zona che negli anni è cambiata. E’ un tentativo per ora riuscito e dovrebbe essere esteso ad altre zone di Casalmaggiore poco valorizzate, se non decadenti. Penso ad esempio ad una galleria Gorni sempre più vuota e sempre più triste e forse con l’intervento di alcuni writers di un certo spessore potrebbe davvero cambiare marcia. Come cittadino e lo dico anche a nome di alcuni commercianti che lavorano nella galleria, avrei tutto l’interesse ad avere un posto un po’ più cool dove acquistare o vendere. Chicco (Andrea Piccinini, ndr) è bravissimo. Spesso lavora sui set cinematografici come attrezzista e aiuto scenografo. Ha partecipato al film Volevo Nascondermi di Elio Germano, vincitore dell’ultimo David di Donatello, ha lavorato sino alla scorsa settimana al nuovo film di Amelio, Il Signore delle Formiche, film ispirato alla storia di Aldo Braibanti, scrittore condannato nel ‘68 per plagio, imputazione dietro cui si celava un’accusa di omosessualita e settimana prossima sarà a Carpi, a Fossoli, impegnato in un nuovo film sull’olocausto visto dagli occhi delle donne, Bocche Inutili di Claudio Uberti“. L’immagine e tratta da uno dei baci fotografici più famosi al mondo, V-J Day in Times Square di Alfred Eisenstaedt, in cui un marinaio americano bacia una giovane donna. Era il 14 agosto 1945, a New York, esattamente a Times Square, durante le manifestazioni spontanee di gioia per la fine della guerra. Noi non siamo alla fine di una guerra, ma forse al termine di una lunga notte forse sì e l’immagine è evocativa al di là del suo stesso significato. Poi ci sono i versi di Giupi. Versi obliqui, appassionati, carichi di percezioni che si intrecciano e di sensualità. “Baciami ancora che la tua saliva mi piace. Sa di caramelle, vento e primavera” recitano le parole. Un muro, in fondo, è solamente un muro. Sino a quattro anni fa su quegli stessi spazi campeggiavano scritte varie, nel migliore dei casi firme, ma anche insulti e scarabocchi. Oggi, tra i versi di una canzone e le poesie, quel muro è davvero diventato un simbolo di ritrovata armonia, e di speranza che il degrado si possa, in una qualche maniera invertire. Giuseppe ci prova con la bellezza e la poesia. Ci prova con coraggio e controvento, sognatore mai domo. Marinaio di questa terra di fiume non sempre grata ma sempre pronta ad aprirti le braccia, se la sai ascoltare come sa fare lui.
Nazzareno Condina