Muore a 39 anni il dottor Nicola
Venturi, fu medico a Oglio Po e Asola
Un anno fa il dottor Nicola Venturi era stato chiamato ad una prova difficile: in seguito a un'embolia arteriosa aveva dovuto subire un'intervento di amputazione della gamba. A Bozzolo poi il lungo recupero fisico
Lo hanno trovato morto nel bagno del suo appartamento di Parma con segni in testa frutto con ogni probabilità di una caduta accidentale di cui è rimasto vittima. Si è spento a 39 anni il dottor Nicola Venturi, conosciuto e stimato diabetologo ed endocrinologo. Nicola Venturi era originario di Canneto sull’Oglio. Si era laureato in medicina all’Università di Parma, dove si era poi specializzato in endocrinologia e malattie metaboliche. Aveva fatto ricerca ma poi si era dedicato alla professione medica. Un’empatia profonda con i propri pazienti, e un’estrema disponibilità, l’endocrinologo aveva lavorato all’Oglio Po di Vicomoscano, alle Figlie di San Camillo di Cremona, all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna sino all’ultimo ed attuale impiego presso l’ospedale di Asola. Aveva anche collaborato con il rugby Colorno in qualità di medico. I colleghi dell’Oglio Po e di Asola lo ricordano con particolare affetto: era un medico giovane e gentile che comunicava agli altri quello che lui stesso pensava della vita. Che la si potesse vivere sempre, passo dopo passo, senza perdere mai la speranza. Un anno fa il dottor Nicola Venturi era stato chiamato ad una prova difficile: in seguito a un’embolia arteriosa aveva dovuto subire un’intervento di amputazione della gamba. A Bozzolo poi il lungo recupero fisico. Era uscito venerdì proprio da Bozzolo per fare ritorno a casa dopo la lunga riabilitazione.Di quale fosse il suo spirito ne è testimonianza l’ultimo messaggio scritto il 7 maggio scorso quasi al termine della riabilitazione. “Vivere non significa solo respirare. Perché a respirare siamo tutti bravi. Per Pablo Neruda, vivere davvero significa qualcosa di più: significa rinascere. Ogni giorno abbiamo modo di dare un senso nuovo ad ogni cosa, ogni giorno è un giorno buono per ripartire. La vita ci porta davanti a dolori, ostacoli, piccoli momenti di apparente morte. Di cambiamento, soprattutto. Ecco perché “nascere non basta.” Perché ad ogni ostacolo noi dobbiamo saper rialzarci, dobbiamo saper rimettere quel gemito da neonati. Nonostante la difficoltà del nostro presente, i cambiamenti repentini, le rinunce, arriverà il giorno in cui questo cambiamento sarà una vera e propria rinascita. Il sole avrà un calore diverso e non sapremo di non essere più gli stessi di prima. Ripartiremo a vivere una vita normale, diversi, cresciuti, e soprattutto, più consapevoli. Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno“. Domani mattina il corpo, dalle 8.30 alle 9.30 verrà salutato al Maggiore di Parma. La salma poi proseguirà per Canneto dove verrà tumulata.
N.C.