I sindaci di centrodestra:
"Signoroni si faccia da parte"
“Quello che è successo nell’assemblea del 19 maggio è qualcosa di davvero incredibile e grave”, affermano in una nota Fabio Grassani, commissario Lega Cremona, Tiziano Filipponi, commissario Lega Crema, Gabriele Gallina, coordinatore provinciale Forza Italia e Stefano Foggetti, segretario provinciale Fratelli d’Italia.
I vecchi attriti nel centrodestra che avevano portato a una sorta di telenovela sulle elezioni di Paolo Signoroni alla presidenza della Provincia, stanno tornando in occasione del rinnovo dei vertici di Padania Acque. La società partecipata da tutti i Comuni della provincia (in maggioranza proprio di centrodestra), che ha chiuso il bilancio 2020 con 2,7 milioni di utili e oltre 19 di investimenti, deve eleggere il nuovo Cda ma non c’è stato accordo tra le forze politiche. L’assemblea dei soci tornerà così a riunirsi lunedì prossimo.
“Quello che è successo nell’assemblea del 19 maggio è qualcosa di davvero incredibile e grave”, affermano in una nota Fabio Grassani, commissario Lega Cremona, Tiziano Filipponi, commissario Lega Crema, Gabriele Gallina, coordinatore provinciale Forza Italia e Stefano Foggetti, segretario provinciale Fratelli d’Italia.
“Il Presidente della Provincia Mirko Signoroni – affermano – dopo aver comunicato che avrebbe chiesto il rinvio di un punto all’ordine del giorno, ha dichiarato in assemblea, relativamente a quello stesso punto, di non essere sufficientemente informato sull’oggetto posto in deliberazione.
“Ci chiediamo: come è possibile che il Presidente della Provincia, azionista di riferimento di Padania Acque e massima istituzione competente per il governo locale in materia di Servizio Idrico Integrato, che tramite la propria Azienda Speciale ha affidato proprio a Padania Acque la gestione del servizio idrico integrato per la provincia di Cremona, si dichiari ‘non sufficientemente informato’? La convocazione dell’assemblea, contenente l’ordine del giorno, è stata notificata a tutti i soci da un mese”.
Il centrodestra che attacca Signoroni è lo stesso che aveva contestato con una serie di esposti in magistratura, la validità dell’elezione a presidente della Provincia, in quanto al momento della candidatura rivestiva il ruolo di vicepresidente dell’Ato, l’azienda provinciale che determina gli investimenti (milionari) nel settore idrico. Signoroni, sindaco di Dovera, era stato eletto attraverso un’alleanza tra Pd e i fuoriusciti di Forza Italia.
“Forse – attaccano ancora FI, Lega e FdI – è arrivato il momento che Signoroni, ancora una volta rivelatosi elemento di divisione, valuti seriamente un passo indietro per l’inadeguatezza in questa occasione dimostrata nel ricoprire un ruolo chiave per il territorio, e permetta a tutti i Sindaci di scegliere un nuovo Presidente della Provincia frutto di ampia condivisione, a differenza della sua figura eletta solo dal 20% della base elettorale rappresentata da tutti gli amministratori del territorio provinciale.
“Opportuno inoltre notare – concludono i rappresentanti del centrodestra cremonese – che il rinvio ha creato disappunto in parecchi sindaci, che si sono presentati in assemblea preparati, come tutti avrebbero dovuto essere. Noi forze politiche del centrodestra siamo sempre disponibili, come in questi ultimi mesi, a lavorare con il centrosinistra per la definizione di linee di indirizzo condivise e per formulare una proposta unitaria di cinque nominativi autorevoli e effettivamente rappresentativi della base sociale per formare il nuovo Cda, per il bene della nostra società e del nostro territorio”.
Giuliana Biagi