Cronaca

Biomasse a Rivarolo Mn:
il comune "richiude" le porte

"Non si può non segnalare sin d’ora come l’installazione di una Centrale e Biomasse si ponga in palese contrasto con il vigente Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), adottato nel gennaio 2013 contestualmente all’adesione al Patto dei Sindaci".

La recente sentenza n.2596/2021 del Consiglio di Stato ha riaperto una questione che molti Rivarolesi credevano conclusa nel 2012: la richiesta cioè da parte della Ditta EKO GE.FIN srl di “autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica” alimentato da una Centrale a Biomasse prevista nella zona artigianale del P.I.P. Ronchelli.

Nell’inverno che abbiamo alle spalle il Consiglio di Stato ha infatti accolto l’appello inoltrato dalla Ditta, che si è opposta alla sentenza del TAR Brescia n.528/2013, annullando il diniego, espresso a suo tempo dall’Azienda Sanitaria della Provincia di Mantova, alla costruzione e all’esercizio dell’impianto proposto al Comune nel 2010.

Come è noto, l’amministrazione presieduta dall’ex Sindaco Cerasale aveva accolto e sostenuto la richiesta della ditta EKO GE.FIN srl assegnando, nell’estate 2010, un area di 6.900 metri quadrati del neonato P.I.P. Ronchelli, per la realizzazione della Centrale. Ne era seguito un acceso dibattito in Consiglio comunale e nella società civile, parte della quale si era raccolta attorno ad un Comitato di Cittadini contrario all’installazione dell’impianto. La questione, rimessa in termini di legge alla valutazione della Conferenza di Servizi organizzata dalla Provincia di Mantova, era approdata all’espressione di un parere negativo, impugnato dalla Ditta, in prima istanza, presso il TAR Brescia, che aveva sostenuto la Provincia, e successivamente al Consiglio di Stato che ha invece ribaltato la situazione ponendo di nuovo la “palla al centro”.

Con queste premesse, la Provincia ha prontamente convocato la Conferenza di Servizi, che si è tenuta in video-conferenza nella giornata di giovedì 22 aprile 2021. Alla Ditta, rappresentata dall’ing. Martinelli sono stati formulati due quesiti preliminari:

1) se fosse ancora interessata alla realizzazione dell’impianto, visto il tempo intercorso;

2) se avesse ancora la disponibilità dell’area.

Quesiti pertinenti, poiché l’amministrazione comunale, presieduta dal Sindaco Galli, aveva fatto pervenire a tutti i convocati una memoria nella quale si ribadiva che la Ditta, non avendo rispettato i termini per il pagamento degli importi previsti dal contratto di vendita, era decaduta dal diritto all’assegnazione dell’Area PIP. Questione non secondaria, sulla base della quale il Comune, rappresentato dall’assessore Ugo Enrico Guarneri, delegato dal Sindaco, ha ribadito “alla Conferenza di Servizi e alla Provincia di prendere atto del venir meno del presupposto indefettibile per il rilascio dell’autorizzazione unica ai sensi dell’art.12, comma 4-bis, del D.lgs 29 dicembre n.387 e pertanto rigettare l’istanza del proponente”.

La Ditta, infatti, pur dichiarando di non avere più la disponibilità dell’area, aveva espresso l’interesse a realizzare comunque l’impianto, impegnandosi a rintracciare un’area nell’arco temporale di un mese. Condizione accordata dalla presidenza.

Sulla questione l’amministrazione ha tuttavia espresso una posizione chiara: “Nel riservarsi di esprimere il proprio parere sui profili di competenza dell’Area Tecnica e del Sindaco, in base alla documentazione che sarà eventualmente prodotta dal proponente (leggasi EKO GE.FIN srl), non si può non segnalare sin d’ora come l’installazione di una Centrale e Biomasse si ponga in palese contrasto con il vigente Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), adottato nel gennaio 2013 contestualmente all’adesione al Patto dei Sindaci. Tale Piano, allo scopo di contribuire alla mitigazione degli effetti prodotti dal cambiamento climatico, non prevede infatti l’installazione sul territorio comunale di impianti di produzione di energia da combustione, i quali emettono inevitabilmente gas climalteranti.”

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