Cronaca

Vaccini: ritardi, caos e categorie a rischio Non va tutto bene

"Ho provato a contattare telefonicamente qualcuno di quelli che gestisce le vaccinazioni per saperne di più, se nessuno mi risponde andrò direttamente là. Qualcuno ci deve dare delle risposte"

CASALMAGGIORE – Forse un po’ di caos cesserà, e forse anche la campagna vaccinale, partita in maniera lenta e piuttosto disorganizzata (degli errori si è accorto anche Guido Bertolaso che lo ha ammesso qualche giorno fa) comincerà finalmente ad essere fatta in maniera consona.

Al momento le lamentele sono numerose. Dai ritardi nelle chiamate alla mancata presa in carico di categorie a rischio sino alla confusione generata da chi – poco incline alle comunicazioni e ad attendere il proprio turno – ha intasato centralini e centri che si sono presi la briga di raccogliere le prenotazioni.

Al momento però quei forse sono sospensivi, una sorta di augurio per i giorni a venire. I problemi sul tavolo restano.

CATEGORIE A RISCHIO – Stamattina, tra le altre proteste, abbiamo raccolto quella di una tabaccaia casalasca. Attività come quella gestita dalla propria famiglia (la tabaccheria) non sono state tenute neppure in considerazione.

“Abbiamo sempre tenuto aperto, anche nel primo lockdown e nei giorni più difficili perché lo stato non può chiuderci, visto che siamo un introito anche per loro. Siamo a contatto tutti i giorni con la gente. E non solo noi. Penso alle commesse dei supermercati, con le persone che vanno alla cassa a pagare. A chi gestisce negozi di generi alimentari, a quelli che hanno tenuto aperto sempre. Cosa si aspetta a vaccinarci? Non siamo pure noi categorie a rischio? Si vaccina gente molto meno a rischio di noi, persone che passano le loro giornate lavorative in ufficio!”.

Ha promesso di smuovere mari e monti. Lunedì sarà all’AVIS. “Ho provato a contattare telefonicamente qualcuno di quelli che gestisce le vaccinazioni per saperne di più, se nessuno mi risponde andrò direttamente là. Qualcuno ci deve dare delle risposte”.

RITARDI – Ci sono anche anziani che ancora aspettano di essere chiamati. “Ho fatto la prenotazione in farmacia qualche giorno dopo l’apertura delle liste” ci spiega L., che vive sola con la mamma. “Ma ancora non ne ho saputo nulla. Mia mamma è anziana, dipende da me. Vorrei fosse più tranquilla, e vorrei essere più tranquilla anche io perché lei non esce di casa ma io sì e glielo potrei portare io. Almeno gli anziani che vivono in casa dovrebbero essere vaccinati in tempi brevi”.

PRENOTAZIONI – A contattarci questa mattina il presidente di AFM Casalmaggiore, Marco Ponticelli. Le farmacie che gestisce raccolgono le prenotazioni e soprattutto negli ultimi giorni sono state ‘prese d’assalto’ da persone, under 80, che chiedevano di essere messe in lista. “Qualcuno ci ha detto che c’è chi le raccoglie e che ci si poteva prenotare”.

Già la situazione è caotica ma per maggior sicurezza il presidente di AFM ha contattato ATS. “A generare confusione l’errata lettura della comunicazione che estendeva le vaccinazioni, nelle zone considerate rosse, alle persone comprese tra i 60 e i 79 anni. Ma in provincia di Cremona questo riguarda solo i residenti nel comune di Soncino, e non altri ed è inutile venire a prenotarsi. Le prenotazioni qui da noi sono possibili solo per gli over 80, o per chi lavora nella scuola”.

La stessa ATS raccomanda di non sovraccaricare i server con domande di categorie che al momento non hanno accesso alla vaccinazione. “Noi non possiamo riceverne e farne – conclude Ponticelli – e se c’è qualche farmacia che lo fa sbaglia”.

ATTESA – Non resta dunque che attendere. La creazione dell’Hub all’AVIS (dove verranno spostate le vaccinazioni consentendo così ad Oglio Po di portare avanti in maniera più snella tutte le altre attività) dovrebbe velocizzare un poco le cose. Quantomeno questa è la speranza di tanti che attendono il vaccino per tornare a vivere una vita con un poco più di tranquillità. Per se stessi e per i propri cari.

N.C.

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