Lombardia, entro giugno tutti vaccinati. Nicola Taurozzi: "Evento improbabile"
È evidente che con questi numeri dobbiamo preparaci ad uno slittamento della immunità di gregge rispetto ai tempi annunciati, che ad oggi appaiono difficilmente rispettabili
VIADANA – “Vaccino Covid? Già, ma chissà quando sarà il mio turno!” E’ il pensiero che in molti condividono giornalmente quindi serve una voce che possa togliere nebbia e dubbi, una voce autorevole capace di fugare dubbi in merito, una voce importante come quella del Primario Emerito Nicola Taurozzi: “L’annuncio della Regione Lombardia di “vaccinare entro giugno tutti i Lombardi”, circa 10 milioni di persone, appare come un evento improbabile – sottolinea il Primario -, se non irrealizzabile.
La carenza, il ritardo delle forniture dei vaccini da parte delle case farmaceutiche e soprattutto l’attuale mancanza di un’organizzazione logistica sul territorio ancora in fase embrionale e non strutturata sul modello di una macchina da guerra, come invece una campagna vaccinale di massa di tali proporzioni finora mai affrontate richiederebbe, rendono pressoché impossibile il rispetto della tempistica annunciata.
Infatti, per la copertura vaccinale del 70% della popolazione lombarda, come raccomandata dall’OMS, dovrebbero essere vaccinati circa 6.079.000 individui, dopo aver escluso la fascia di età 0-14.
Poiché ogni persona riceve due dosi , il totale delle somministrazioni dovrà essere di 12.158.000 dosi in cinque mesi. In 36 giorni dall’inizio delle somministrazioni sono state eseguite in Lombardia 392.181 inoculazioni. Pertanto restano, ancora da somministrare entro giugno, 11.766.000 dosi. Per soddisfare questo obiettivo finale occorrono circa 81.000 somministrazioni al giorno, 7 giorni su 7, per i prossimi 5 mesi, con l’impiego di 810 medici vaccinatori , di 3.240 infermieri distribuiti in 334 punti vaccinali.
Ad esempio, per rimanere nella provincia di Mantova, al fine di ottenere l’immunità di gregge, occorre somministrare circa 568.000 dosi (ogni persone ne riceve 2) con un ritmo giornaliero di 3.900 dosi, 7 giorni su 7, per i prossimi 5 mesi con l’impiego di 39 medici vaccinatori, di 156 infermieri distribuiti in 14 punti vaccinali dotati di più ambulatori.
Allo stato attuale, nonostante l’impegno della Direzione Generale dell’ASST di Mantova, sono 12.000 le dosi somministrate a fronte della concessione da parte delle Istituzioni sanitarie di appena 3 punti vaccinali e 6 medici vaccinatori. In questo contesto è difficile andare lontano.
Inoltre in questa settimana non sono state consegnate le dosi previste per cui sono a rischio gli ultimi richiami. Peraltro non si conosce con precisione il numero delle dosi che saranno consegnate nelle prossime settimane. È evidente che con questi numeri dobbiamo preparaci ad uno slittamento della immunità di gregge rispetto ai tempi annunciati, che ad oggi appaiono difficilmente rispettabili”.
A. S.