Strada delle Rasche, nuova ciclabile a basso impatto: collegherà Rivarolo Mantovano a Cividale
Nello specifico, la ristrutturazione del percorso esistente, nella tratta in questione rappresentata dalla Strada vicinale delle Rasche, che collega le strade Lama e Castellana, realizzando una continuità di percorso tra Cividale e Rivarolo, affronterà, risolvendole, le problematiche idrauliche della porzione di territorio attraversata dalla ciclovia in questione
RIVAROLO MANTOVANO – Il Comune di Rivarolo Mantovano ha ottenuto dal GAL un cofinanziamento di 95.922,00 euro per la ristrutturazione della “Strada delle Rasche”, che consentirà di realizzare il collegamento ciclabile tra la Frazione e il Capoluogo; l’importo dei lavori è stato valutato in €.120.000,00. Il collegamento individuato interesserà le Strade “Lama”, “Rasche” e “Castellana”.
In tema di connessioni ciclabili, l’amministrazione comunale ha da tempo chiarito il proprio approccio al tema: in una zona agricola, come la nostra, la ciclabilità territoriale può essere realizzata riconvertendo le strade comunali e vicinali esistenti (per intendersi le così dette “strade bianche”) ad un uso promiscuo, che consenta l’utilizzo da parte dei mezzi agricoli, ma anche di ciclisti e podisti.
Questo approccio “soft” consente di realizzare il contenimento del “consumo di suolo”, in linea con le indicazioni regionali, ma anche risparmi consistenti in fase di realizzazione e gestione: nulli risultano infatti i costi di eventuali espropri e ridotti ai minimi termini quelli relativi alla stabilizzazione del fondo stradale per renderlo percorribile anche ai mezzi leggeri.
Nello specifico, la ristrutturazione del percorso esistente, nella tratta in questione rappresentata dalla Strada vicinale delle Rasche, che collega le strade Lama e Castellana, realizzando una continuità di percorso tra Cividale e Rivarolo, affronterà, risolvendole, le problematiche idrauliche della porzione di territorio attraversata dalla ciclovia in questione.
La ristrutturazione della strada vicinale comporterà, infatti, il consolidamento del fondo stradale con materiali sufficientemente permeabili, ma soprattutto la corretta ricezione e il necessario convogliamento delle acque meteoriche e di quelle derivanti dall’irrigazione dei terreni agricoli prospicienti per tutta la lunghezza del percorso. Le acque reflue saranno infatti intercettate dai fossi di scolo previsti, oggi inesistenti, e convogliate nel sistema generale del Reticolo Idrico Minore (RIM), attribuito ai Comuni da Regione Lombardia; disposizioni recepite dal Comune di Rivarolo Mantovano negli elaborati grafici e nel Regolamento di Polizia idraulica che integrano il Piano di Governo del Territorio (PGT).
Per quanto attiene l’illuminazione, l’amministrazione ha già sperimentato con successo l’utilizzo di lampioni solari, da usare come elementi segnaletici in corrispondenza di snodi o luoghi di sosta. Questa attenzione, già adottata lungo la Strada comunale del Ponterotto, che presenta le stesse caratteristiche ambientali, ha agevolato la sua attuale utilizzazione, di percorso ciclopedonale formalmente istituito, da parte dei Cittadini anche in momenti nei quali la luce solare risulta carente o assente, come ad esempio nelle calde serate estive.
I lampioni solari individuati, con luci a led a basso consumo energetico ed alto rendimento illuminotecnico, sono dotati di sensore crepuscolare che ne determina l’accensione e lo spegnimento automatico e di sensore di movimento che gestisce le due modalità di funzionamento: la modalità “economy” a 1.250 lumen, normalmente attiva, si converte nella modalità ad alto rendimento illuminotecnico (2.500 lumen) quando viene rilevato il passaggio degli utenti.
Superfluo sottolineare il carattere “ecologico” rappresentato dai lampioni solari che non abbisognano di rete di alimentazione e fruiscono di una fonte di energia rinnovabile quale quella solare. Localizzati nei punti di snodo o di sosta, questi lampioni qualificano il percorso anche di notte e costituiscono uno strumento, a basso impatto ambientale, efficace alla sua utilizzazione “H24”.
Più in generale, il progetto di ristrutturazione della “Strada delle Rasche”, si inserisce nell’ambito della valorizzazione della percorrenza ciclabile tra l’Oglio e il Po. Di fatto questa percorrenza connette due piste ciclabili di valenza nazionale e regionale come “Brezza” e “Vento”, appoggiandosi al corridoio ecologico di terza classe rappresentato dal Canale Acque alte, realizzato dal Consorzio Navarolo negli anni ’20 del secolo scorso a seguito della bonifica dei territori ad est di Cremona.
Il percorso ciclabile si appoggia quindi al Canale nei tratti estremi, ma nella sua tratta centrale insiste su antichi tracciati di origine medievale che incrociano gli abitati di Solarolo Rainerio, San Giovanni in Croce, Casteldidone, Rivarolo Mantovano, presentando interconnessioni con persorsi rurali secondari che lo connettono a Bozzolo, San Martino dall’argine, Belforte e Cividale, per rimanere nella tratta mantovana.
L’interconnessione con quest’ultimo centro abitato costituisce l’obiettivo specifico del progetto; tuttavia nella sua essenza, la riqualificazione della Strada delle Rasche, si configura come ristrutturazione di un tratto della percorrenza ciclabile di interesse sovracomunale, ed anzi interprovinciale, denominata “da Brezza a Vento”.
Ne consegue che il bacino di riferimento, relativamente alla popolazione interessata dall’intervento, si estende ben oltre i confini comunali, fino ad intercettare potenzialmente non solo il turismo di prossimità, ma anche quello “specialistico” che percorre le ciclovie nazionale e regionale suddette.
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