Viadana, Comitato famiglie RSA Grassi, malcontento diffuso
"Per quanto ovvio, ricordiamo che la RSA svolge un ruolo chiave nel tessuto sociale del nostro territorio e come tale va preservata e tutelata da tutte le forze del territorio"
VIADANA – L’aumento delle rette per gli ospiti della RSA viadanese ‘Grassi’ ha sollevato grossi malumori che non potevano non avere riflessi sulla politica locale.
L’opposizione ha più volte mostrato la propria preoccupazione e l’amministrazione, in risposta, ha convocato il consiglio comunale. I parenti degli ospiti hanno formato un comitato che protesta per aumento rette ed alcuni disservizi.
Una situazione che sembra essere piuttosto delicata anche per la presenza di un comitato di familiari che si è formato e pare essere piuttosto agguerrito che si è riunito lo scorso 15 dicembre alla presenza del CDA e dell’amministrazione Cavatorta.
Il Comitato ha più volte sottolineato l’eccessivo aumento delle rette che si aggiunge al disagio dell’esternalizzazione a Bologna del servizio ‘lavanderia’ con altri problemi rilevati dalle famiglie degli ospiti rispetto al servizio pasti ed il tempismo inerente alle comunicazioni dei ricoveri ospedalieri.
Tra gli altri problemi rilevati c’è la complicazione Covid come comune denominatore, ovvero la gestione degli incontri ed il basso numero di videochiamate.
Infine molti servizi non sono più praticati: parrucchiere/barbiere, podologo, fisioterapia, ginnastica, animazione, camere mortuarie, dietologa, oltre alla partecipazioni a uffici religiosi (Messa/Rosario).
“Le visite dei parenti sono state cancellate a parte un breve periodo. Capiamo che si debba procedere nel rispetto delle regole e tenendo le dovute precauzioni sanitarie, ma non riusciamo a capire dove possa esserci pericolo di contagio se l’incontro avviene divisi da un vetro in una camera opportunamente adibita o dietro una finestra chiusa; presso altre RSA limitrofe della Lombardia, citiamo ad esempio: Mantova, Villastrada, le visite dei parenti sono regolarmente in corso.
Le videochiamate sono poche, massimo 1 a settimana. Si richiede pertanto una maggior frequenza (2/3 volte a settimana) soprattutto se l’ospite ha problemi di salute; a quanto precede, che non pretende di essere esaustivo di tutte le lamentele ricevute, si percepisce chiaramente un diffuso malcontento da parte dei dipendenti della RSA, malcontento che non può non ripercuotersi sulla qualità della prestazione offerta sul lavoro.
Riteniamo inoltre inaccettabile e non più tollerabile, la totale assenza di comunicazione tra gli organi manageriali della struttura e i parenti. Questa situazione rende opaco e quasi impenetrabile quanto svolto all’interno della RSA e contribuisce ad incrementare il malcontento.
La trasparenza nei rapporti è ritenuta pertanto imprescindibile.
Invitiamo pertanto la Presidente e il Consiglio di Amministrazione della RSA Grossi di Viadana a rivedere le loro decisioni relativamente agli aumenti delle rette e porre rimedio ai disservizi sopra segnalati.
Siamo consapevoli della crisi sanitaria in corso che ha portato a minori ricavi rispetto al 2019, ma non possiamo non considerare che altre RSA limitrofe stanno applicando aumenti ben più contenuti.
L’aumento chiesto, pone la RSA di Viadana ‘fuori mercato’ col rischio concreto che l’utenza si indirizzerà a saturare la capienza delle strutture limitrofe, lasciando come ultima scelta la struttura di Viadana. Questo renderebbe di fatto sterile l’aumento richiesto con un ulteriore indebolimento in prospettiva.
Riteniamo che una RSA venga valutata su 3 fattori: costo della retta giornaliera, qualità dei servizi resi; grado di soddisfazione del personale e degli ospiti/parenti.
Al momento tutti questi 3 fattori vengo valutati in modo negativo. Se questa è l’immagine che si sta creando della RSA di Viadana, non possiamo che prevederne un triste e inesorabile declino.
Le famiglie chiedono inoltre di non essere solo soggetto passivo delle decisioni del CdA, ma di esserne parte attiva. Riteniamo che il CdA debba essere composto anche da rappresentanti delle famiglie. Questo indubbiamente agevolerebbe la richiesta di trasparenza e renderebbe partecipi delle decisioni necessarie per il buon funzionamento della RSA.
Per quanto ovvio, ricordiamo che la RSA svolge un ruolo chiave nel tessuto sociale del nostro territorio e come tale va preservata e tutelata da tutte le forze del territorio”.
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