Si è spenta Masha in giardino, accanto alle sue palline. Le abbiamo voluto tutti tanto bene
Spiegava di Masha che si era addormentata - e questa volta per sempre - in giardino, vicino alle sue palline. Ha dato sorrisi a tanti, e tanta gioia: ora riposa dopo aver appreso che l'amore esiste
Si è addormentata, e questa volta per sempre, tra le sue amate palline. Quelle con cui giocava, quelle che sovente distruggeva perché l’animo da cucciola è un conto, poi il fisico invece era quello di un bulldog americano. 15 anni, proveniva da uno sfratto giudiziario esecutivo avvenuto il 21 luglio 2017 nel comune di Castelverde, in provincia di Cremona ed era entrata in canile a Calvatone, quando la gestione era ancora quella di ANPANA. Era arrivata magrissima e sofferente: una storia triste la sua, come quella di tanti cani sui quali interviene la giustizia. Un passato poco conosciuto, ma un presente in cui grazie al suo spirito e alle attenzioni dei volontari aveva compreso che gli uomini non sono tutti stronzi, che di qualcuno ci si poteva fidare, che si poteva avere biscotti, attenzioni e carezze sincere. Che si poteva nutrire speranza e vivere.
Attendeva al varco al canile, primo box all’ingresso, chiunque si affacciasse dalla porta. Fossero volontari o visitatori, fossero adulti o bambini. Era diventata una sorta di mascotte. Lei ricambiava l’amore con tantissimo amore. Si sorrideva bonariamente di lei in canile perché, ogni volta che un volontario si avvicinava al suo box, ti guardava con la sua aria gioiosa e cominciava a tremare dall’emozione. 14 anni ma uno spirito da fanciulla, bastava lanciargli una delle sue palline e – caracollando – comuinciava a correre per prenderla e riportartela in attesa del lancio successivo.
Tanto tempo passato in canile: i cani di grossa taglia hanno meno possibilità di essere adottati. Poi, d’improvviso, dopo un tentativo andato a vuoto, era arrivata la sua occasione. Era stata Sara ad innamorarsene follemente alla stessa stregua dei volontari, decidendo di portarla a casa.
“Difficile trovare le parole giuste che descrivano il mio incontro con Masha – aveva raccontato Sara – è stato tutto sorprendente con lei fin dall’inizio. Non era mio desiderio in quel preciso momento adottare un cane, Ma una carissima amica (Eleonora) mi parlò della sua esperienza con il canile di Calvatone, con quanto amore erano impegnati i volontari ad accudire gli animali ospiti della struttura. Lei stessa, il medesimo giorno che conobbi Masha si recava al canile per ultimare i documenti di una adozione. È bastato uno sguardo dalla sua cuccia in fondo al corridoio ed è stato amore a prima vista! Negli occhi di Masha ho letto tanta solitudine, desiderio di fare parte di una famiglia, di contare qualcosa per qualcuno. La sua storia trascorsa quasi per intero in canile: forse l’età oppure la sua stazza devono aver scoraggiato, o comunque nessuno fino ad allora aveva guardato più in profondità. Peccato! Si sono persi l’opportunità di conoscere un gran cane! Mi avvicinai a lei e le dissi a bassa voce: Masha domani torno e ti porto a casa! Credo che abbia capito. L’indomani non appena tutti gli operatori la salutavano con le lacrime agli occhi e con una passerella degna di una diva, lei fiera saliva sulla mia macchina, senza bisogno di alcun aiuto, in barba ai suoi 35 kg di peso, leggiadra come una farfalla. Ho scoperto che nulla accade per caso e che in realtà avevo più bisogno io di lei che viceversa. Ringrazio di cuore chi si è occupato di lei! Perché per essere tanto affettuosa deve aver ricevuto anche tanto amore”.
Furono lacrime di gioia e di malinconia per tutti quelli che avevano imparato ad amarla. Non era difficile innamorarsi di lei. Il cane sorridente, il cane che si emozionava, quello in cerca sempre di biscotti e di coccole. Il Canile e i volontari ANPANA avevano pianto. Ma tutti ne erano felici in fondo.
“... non ho fatto neppure in tempo a salutarti, nonostante la corsa per raggiungerti. Ma poco importa sai, avrei comunque avuto il magone lo stesso. Quello che dà – fortissimo – la felicità. E’ arrivato il tuo turno, mia dolce Masha. La famiglia che ha deciso di condividere con te un pezzo di strada ti amerà per il resto dei tuoi giorni. A 14 anni non ci sono più tante occasioni e tu hai ora la tua. Lo sapevo, in cuor mio lo sapevo, che non sarebbe stato difficile amarti. Chi ti ha voluto conoscere, dopo aver perso il proprio compagno di vita, si è innamorato subito. E mi sembravi felice oggi, nella foto che ho visto di te che te ne andavi dal canile, su una macchina che ti portava via. Oggi è un giorno bellissimo Masha, non c’è pioggia o cielo grigio che tenga. E’ uno dei quei giorni in cui poi cominci a credere che pure i miracoli a volte siano possibili. Hai avuto poco dalla vita, eppure non hai perso quel tuo carattere e quella tua voglia di giocare che ti fa cucciola, seppure avanti con gli anni. E’ sempre un piacere, con qualche lacrima (ma in fondo poi che importa) quando il cancello di un box del canile si chiude e si apre la porta di una casa. In questo caso lo è ancor di più. Mi hai sempre accolto, a prescindere dall’umore, dai vestiti, dal tempo che potevo dedicarti, con quella coda che roteava forte e quel tremore che sapeva tanto di felicità. Mi hai insegnato che, seppur nei piccoli istanti di vita può esserci aggrappato l’infinito. Mi hai dato in questi anni più di quello che ho potuto dare io a te. Oggi la porta del tuo box era aperta. e dentro la tua cuccia vuota. Ho staccato il tuo cartellino, e questa volta – spero – per sempre. Ti voglio bene Masha, e non mi importa nulla che al posto di due zampe tu ne abbia quattro, non mi importa nulla di chi pensa che voler bene a un cane sia tempo vuoto. E’ tempo pieno, tempo bello. Ricordo solo quel che mi hai dato. Oggi il mio essere volontario – e credo quello un po’ di tutti coloro che dedicano il loro tempo a voi – ha acquisito un senso pieno, totale e totalizzante. Sono felice Masha, nonostante il magone. Sono immensamente felice. Buona vita adesso…“
Masha meritava un divano, una mamma umana tutta per lei, tante coccole e tante palline. Sara era la persona ideale per lei. Ha passato il breve tempo che le restava amata infinitamente. Ed ha continuato a sorridere, nonostante tutto, nonostante la vita le avesse regalato solo qualche anno di gioia rispetto al tanto, troppo tempo di sofferenza e fatica.
Stamattina il messaggio che i volontari ANPANA e chi aveva imparato a volerle bene non avrebbe mai voluto leggere. Spiegava di Masha che si era addormentata – e questa volta per sempre – in giardino, vicino alle sue palline. Ha dato sorrisi a tanti, e tanta gioia: ora riposa dopo aver appreso che l’amore esiste, ed esistono cuori, e biscotti e carezze e palline da mordere. Che esistono occhi e mani che l’hanno infinitamente amata. Che esiste una gioia che fa parte del vivere e che esiste un sonno eterno al quale – chi resta – non sarà mai pronto…
Nazzareno Condina