Lettere

Uno spray che blocca
l'infezione Covid: sperimentato
dalla Columbia University

da Prof. Nicola Taurozzi (Primario Emerito Otorinolaringoiatra)

Gentile direttore,

Una ricerca rivoluzionaria del dipartimento di pediatria e di otorinolaringoiatria della Columbia University medical center indicherebbe in uno spray nasale la possibilità di impedire al coronavirus di entrare nell’ospite ed infettare le cellule.

Il coronavirus presenta sulla sua superfice degli spike (sporgenze) con la proteina S. Il virus per infettare utilizza la proteina spike S alla stregua di una chiave che, per aprire una porta, deve entrare nella toppa. La toppa in questo caso è rappresentata dai recettori Ace2 della mucosa nasale.

In particolare la proteina spike S come fa una chiave aggancia i recettori (la toppa) ed entra nella cellula infettandola. Lo spray dei ricercatori statunitensi che contiene molecole lipopeptidiche ingegnerizzate bloccherebbe la proteina spike e quindi la chiave di ingresso con la quale il virus entra nella cellula infettandola.

Il preparato quindi agirebbe sul virus e non sull’ospite. I risultati sono stati positivi nel 100% dei furetti trattati. Occorre passare alla sperimentazione clinica sull’uomo.

In attesa della conferma della sua efficacia anche sull’uomo noi abbiamo un preparato datato, l’argento proteinato in gocce molto efficace nelle riniti virali, un virucida che risulterà meno potente dello spray statunitense che verrà, ma in qualche modo di aiuto a contrastare l’infezione da sars cov2. È raccomandato soprattutto nei soggetti che sono venuti a contatto con un positivo per evitare di infettarsi.

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