Il caso CPS entra in consiglio a Viadana: interrogazione di Zaffanella e Boni
"Il silenzio dell’azienda è ancora più grave - prosegue lo scritto - se si pensa che una recente segnalazione sindacale ha fatto trapelare l’intenzione della stessa Azienda sanitaria di trasformare il CPS in un centro diurno psichiatrico; in tal modo verrebbe meno quell’aiuto diretto e concreto fatto di relazioni mediche e infermieristiche".
VIADANA – Il caso del Centro Psico Sociale diventa ora un’interrogazione in consiglio comunale. A presentarla i consiglieri di minoranza Fabrizia Zaffanella e Benedetta Boni del gruppo “Io cambio”. “Ad agosto – si legge nell’interrogazione – alcuni familiari segnalarono gli enormi disservizi legati al CPS di Viadana denunciati, sulla stampa, anche dal sindacato Fials – CONFSAL. Nonostante la circostanziata descrizione delle grandi difficoltà del Servizio e degli utenti, non è stato adottato finora alcun provvedimento dalla ASST di Mantova, sicchè sono rimaste inalterate le lacune denunziate, legate soprattutto alla gravissima mancanza di psichiatri (attualmente un solo medico a 20 ore la settimana a fronte di tre medici presenti fino a qualche anno fa ). A conferma di quanto sopra si segnala che attualmente il Servizio Psichiatrico ha una utenza di circa 700 persone, residenti nei 10 comuni del comprensorio Oglio Po, a fronte dei più di mille che erano in carico al Cps fino a pochi anni fa: utenti che il servizio non è più stato in grado di accogliere, vista la carenza delle figure mediche, e che hanno dovuto rivolgersi alle cure private”.
“Il silenzio dell’azienda è ancora più grave – prosegue lo scritto – se si pensa che una recente segnalazione sindacale ha fatto trapelare l’intenzione della stessa Azienda sanitaria di trasformare il CPS in un centro diurno psichiatrico; in tal modo verrebbe meno quell’aiuto diretto e concreto fatto di relazioni mediche e infermieristiche, impostate sulla fiducia, finalizzate alla cura e alla riabilitazione, anche attraverso percorsi di recovery; in suo luogo il centro diurno psichiatrico svolge una funzione completamente differente e e non sostitutiva, essendo una struttura semiresidenziale con funzioni genericamente terapeutiche, riabilitative ed educativo occupazionali rivolta a tutti i cittadini che presentano disabilità correlate alla malattia mentale valutati e presi in carico dal CPS. Il silenzio rispetto alle denunce sindacali e i temuti cambiamenti nelle strutture si inseriscono in un contesto più ampio di depauperamento dei servizi sanitari nel territorio Oglio Po. Ci riferiamo al POT, al consultorio, alle terapie fisiche, aIle cure specialistiche, all’ambulatorio vaccinale all’Ospedale Oglio Po. E questo al di là del problema Covid”.
“E’ necessario, quindi, un cambio di passo da parte dell’amministrazione comunale – proseguono Zaffanella e Boni – che deve essere capace di difendere la salute dei viadanesi, sostenere e migliorare i servizi alla cittadinanza, sviluppare un confronto “forte” con le aziende sanitarie e con la stessa Regione, per contestare la politica di continui tagli alle risorse e al personale fin qui praticata, nell’ottica di una valorizzazione della sanità pubblica e territoriale. Per questo chiediamo:
Quali iniziative intende mettere in atto per migliorare la situazione del CPS e, piu in generale, dei servizi sanitari dell’area viadanese?
Quali contatti ha attivato con ASST di Mantova e Cremona e ATS Valpadana, oltre che coi Sindaci del ambito Oglio Po e coi medici di medicina generale, affinchè il CPS non solo non venga “ trasformato” bensi’ venga potenziato con risorse adeguate?
Quali strumenti di sostegno vengono oggi forniti ai pazienti psichiatrici e alle loro famiglie, in difficoltà per il difficile accesso alle cure, esponendo loro stessi e i loro familiari a situazioni di preoccupazione e pericolo?”.
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