Cronaca

Bozzolo, intensa commozione ai funerali del pilota Paolo Colombo

Con lui ho scoperto mondi meravigliosi volando da una terra all’altra assaggiando piatti diversi. Era l’anima di ogni festa e si faceva veramente fatica a non volergli bene

BOZZOLO – Grandissima partecipazione ieri pomeriggio ai funerali di Paolo Colombo, il pilota d’aereo morto all’età di 62 anni a causa di un male improvviso e fulminante che lo ha strappato alla vita.

Sul piazzale della chiesa di Bozzolo ad attendere il feretro sotto la pioggia una delegazione di ex compagni di corso alla scuola di Pozzuoli, tra cui un generale e alcuni piloti in divisa in rappresentanza dell’Alitalia, la compagnia per la quale Colombo aveva svolto servizio dopo una brillante carriera nell’Aereonautica militare.

A ricordarne la figura con rimpianto e rammarico un comandante di Boeing 777 che poi ha letto alla fine del rito funebre la preghiera dell’Aviatore. Significativa e intensa, come sempre l’omelia del parroco don Luigi Pisani (affiancato da don Ottorino Baronio e don Elio Culpo) il quale si è rammaricato per non avere avuto l’opportunità di conoscere questo parrocchiano.

“Mi hanno parlato di lui, della voglia di cielo che era dentro di lui e delle tante occasioni in cui ha potuto volare cosi in alto, trasportando gente importante e gente semplice. Vedere il mondo da lassù, da una prospettiva diversa da noi che siamo troppo schiacciati dai problemi terreni. Forse un primo messaggio di Paolo è proprio questo: che il cielo ci aiuti sempre a risollevarci e la fede ci sia ispiratrice nel vedere il mondo da un altro punto di vista”.

Straordinariamente toccanti alla fine le parole del figlio Marco, che si è staccato dall’abbraccio alla mamma per salire al Presbiterio per raccontare, tra emozione e sorrisi, la figura del genitore: “Adesso dico qualcosa io: mio padre ha speso una vita per me e per mia mamma. Lui c’era sempre nonostante la professione e trovava sempre il tempo per giocare con me. Mi ha insegnato tutto quello che so, dalla lingua inglese alla musica, e a sognare seguendo senza limiti i propri desideri qualsiasi essi siano.

Con lui ho scoperto mondi meravigliosi volando da una terra all’altra assaggiando piatti diversi. Era l’anima di ogni festa e si faceva veramente fatica a non volergli bene. Sarà sempre la mia guida e porterò avanti per sempre i suoi valori.

Era un tosto, come si dice nel gergo dei piloti e non ha mollato mai. Mi sento fortunato di essere stato suo figlio e mi considero una sua estensione non solo in senso fisico. Nessuno si merita quello che ha colpito mio padre ma chiunque al mondo si merita di aver avuto un padre come Paolo Colombo” ha concluso tra gli applausi dei fedeli, commossi da una simile testimonianza di un giovane ragazzo rimasto troppo presto senza un padre esemplare.

Ros Pis

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