Cronaca

Le stupide prove di coraggio, sfidando le auto in strada: ora Bozzolo si interroga sulla baby gang

Alcuni giovanissimi, infatti, quasi tutti minorenni, si lanciano in mezzo strada poco prima del passaggio di auto, su una delle vie più trafficate di Bozzolo, la Giuseppina, partendo dal Villaggio Traldi, in periferia, forse perché visti da un minor numero di persone e dunque non rimproverabili.

BOZZOLO – Giochi pericolosi, che fanno paura. Quelli dei quali in genere senti parlare sui media nazionali quando è troppo tardi, quando ci scappa il morto. Giochi e orizzonti che sembrano sempre troppo lontano e invece a volte sono a due passi da noi. A Bozzolo la denuncia era arrivata qualche giorno fa dal sindaco Giuseppe Torchio all’interno di un documento più completo e approfondito legato a vandalismi e danneggiamenti a danni di edifici pubblici o privati sempre a carico della stessa baby gang. Il parroco don Luigi Pisani aveva preso posizione, spiegando che forse l’assenza – causa chiusura Covid – di un’agenzia educativa come la scuola o come lo stesso oratorio avevano favorito l’esplosione di una situazione di questo tipo, che ora senza dubbio spaventa.

Alcuni giovanissimi, infatti, quasi tutti minorenni, si lanciano in mezzo strada poco prima del passaggio di auto, su una delle vie più trafficate di Bozzolo, la Giuseppina, partendo dal Villaggio Traldi, in periferia, forse perché visti da un minor numero di persone e dunque non rimproverabili. Anche se si può pensare che a questi ragazzi dei rimproveri interessi poco o nulla, dato che molti di loro hanno “sopportato” i provvedimenti ben più seri del Tribunale dei minori di Brescia. Una situazione che Torchio ha evidenziato, aggiungendo il ricordo di un altro stupido gioco, ossia il lancio delle biciclette dalle pensiline dei bus. Tutti dettagli e indicazioni contenute chiaramente all’interno del documento di denuncia che il sindaco ha presentato ai Carabinieri. Con una annotazione e una domanda: d’accordo la chiusura di scuola e oratorio, ma la famiglia – primo veicolo di educazione – dov’è finita? Al netto dei vandalismi, comunque fastidiosi, il pericolo per l’incolumità di questi ragazzi e anche, pensandoci bene, di chi li incontra mentre è al volante e magari se li vede sbucare davanti all’ultimo, a volte rotolando lungo l’asfalto, è la prima vera emergenza.

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