Santa Chiara, questa sera gli Evolventi di Bonfatti, Visioli e Cagnolati
Il Gruppo Evolventi fu un’avanguardia estetica casalasca di fine Millennio, che provocatoriamente si autodichiarava mentalmente in vantaggio nella ricerca di un varco agli inizi del Secolo nuovo
CASALMAGGIORE – Prosegue – nell’ambito della rassegna “Una sera a Santa Chiara” – il ciclo di proiezioni di alcuni dei filmati che fanno parte della sezione video del Museo Diotti dedicata agli artisti e agli eventi artistici del Museo e del territorio.
I materiali che saranno presentati nel cortile di Santa Chiara (Via Formis 5) martedì 8 settembre alle ore 21.00 sono estratti dalla ricca documentazione dell’attività realizzata dal Gruppo Evolventi sul finire degli anni ’90. I video – come la maggior parte della documentazione degli eventi del territorio da circa 30 anni – sono di Pierluigi Bonfatti Sabbioni. In questo caso però Bonfatti Sabbioni non operò solo come documentarista, ma ebbe un ruolo attivo nell’attività del Gruppo, di cui fu uno dei protagonisti, insieme ad Andrea Visioli e Marco Cagnolati. Fra coloro che collaborarono con una certa continuità al Gruppo si ricordano anche Marco Orlandi, Matteo Scaglioni, Paolo Belletti, Licia Bonfatti Sabbioni, Pietro Arfini, Annabella Cappa e Patricia Travellian.
La selezione dei video tratti dal cosiddetto “Fondaco Evolventi” sarà preceduta da un’introduzione di Andrea Visioli, volta ad illustrare lo spirito che animò quell’esperienza. Così lui stesso, a vent’anni di distanza, descrive le performance collettive del Gruppo:
Il Gruppo Evolventi fu un’avanguardia estetica casalasca di fine Millennio, che provocatoriamente si autodichiarava mentalmente in vantaggio nella ricerca di un varco agli inizi del Secolo nuovo. Gli Evolventi non erano ricerca di frattura violenta, né novità scandalosa, scontro o rifiuto del pubblico, piuttosto proposta di analisi sociale: attacco ai simboli tranquillanti quanto illusori di benessere materiale e spirituale, acquisiti nell’insistente azione d’ordine, schema e rigida abitudine provinciale. […]
Il Gruppo ha lavorato in bisogno di riseminagione, non ricercando nuovi mezzi, ma con nuova tecnica: rifiuto dell’arte come forma di produzione di beni di consumo; proposte di programma comunicativo, dimostrativo, dichiarazione di presenza progettuale; condivisione di temi a base etica, analisi sociale apolitica, aclassista in ricerca sinergica. […]
Stile caratteristico era la ricerca di operazioni che potessero rappresentare sorta di monumenti temporanei, a cui prevedere una partecipazione di massa, aperta anche in fruizione diretta e non solo passiva: spesso passanti compartecipavano e portavano a casa fisicamente opere e pezzi delle stesse.
Linea conduttrice era una nuova posizione antropologica della creatività, in libero coinvolgimento, occasione di dibattito, autoanalisi ed autoriconoscimento teatrale: stimoli concettuali contagiosi, occasioni e schemi di confronto condivisi.
La serata esalterà la consapevolezza dell’importanza di documentare le esperienze creative, perfettamente in linea con le finalità che hanno animato il progetto del Museo Diotti nel dar vita alla sua sezione video: “Gli elementi essenziali rimangono riconoscibili, come impregnati d’odore. Essere citati, essere da stimolo è la miglior gratificazione. Tecnica vera è lasciarsi copiare”.
In caso di maltempo l’incontro si terrà nello Spazio Rossari del Museo Diotti (ingresso libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili).
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