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Rientro a scuola, il presidente dell'Ordine Lima: 'Medico scolastico, meglio tardi che mai'

"La Medicina Scolastica avrebbe permesso di affrontare i nuovi problemi nelle scuole, indotti dall’epidemia da Covid-19 senza sacrificare l’insegnamento, evitando sia agli insegnanti che agli studenti le problematiche che la didattica a distanza ha evidenziato”.

Piena adesione del presidente dell’ordine dei Medici di Cremona alla possibilità, per ogni istituto scolastico o raggruppamento di istituti, di prevedere la presenza di un medico che valuti la situazione igienico sanitaria alla ripresa delle lezioni. “L’esperienza della pandemia – afferma il dottor Gianfranco Lima –  ci ha fatto riflettere sulla necessità di un ritorno alla Medicina Scolastica in chiave moderna. Infatti, grazie alle funzioni di definizione dei requisiti strutturali e funzionali degli edifici e la definizione e il controllo dei requisiti igienico-sanitari (solo per citarne alcune), la Medicina Scolastica avrebbe permesso di affrontare i nuovi problemi nelle scuole, indotti dall’epidemia da Covid-19 senza sacrificare l’insegnamento, evitando sia agli insegnanti che agli studenti le problematiche che la didattica a distanza ha evidenziato”.

Un ritorno al passato in chiave rivista: “E’ chiaro che oggi le funzioni di una Medicina Scolastica – come quella ante legge 833 del 23 dicembre 1978, istituzione del Servizio Sanitario Nazionale – andrebbero riviste ed aggiornate, ferme restando le funzioni di prevenzione e diagnosi precoce. Essenziale sarebbe la collaborazione tra medici scolastici, rete sanitaria territoriale e integrazione anche con i sistemi informatici, con gli insegnanti e  i Comuni, in modo da  individuare le patologie dell’età evolutiva oltre alle malattie infettive”. In questi giorni c’è poi un altro compito a cui sono chiamati i Medici di medicina Generale, ossia la somministrazione dei test sierologici per il personale scolastico in vista della riapertura delle scuole. Oltre che presso gli ospedali, infatti, il test può essere eseguito anche presso gli studi dei medici che hanno dato la loro disponibilità (sul sito dell’Ats l’elenco competo).

“Su questo fronte – continua Lima – sarebbe stato meglio coinvolgere prima la Medicina Generale ascoltandone pareri e proposte. La procedura è piuttosto farraginosa, infatti il medico deve  prima ottenere le credenziali di accesso al sistema TS e mi risulta che alcuni colleghi che hanno aderito, da giorni attendono di ottenerle. Poi va fatto l’accesso al sito e  registrare la somministrazione del test, in caso di dubbio o positività, bisogna accedere ad un altro portale (MAINF) e fare un’altra segnalazione, questa volta dettagliata, comprendente anche eventuali contatti stretti. Tutte operazioni che sottraggono tempo al medico da quello che è il suo compito principale, ossia la cura del paziente, e che sarebbe più opportuno eseguire in strutture dotate di personale amministrativo”: insomma, le idee sono buone, “ma sono tardive nella loro progettazione. Ora poi bisogna capire il calendario vaccinale, anche in questo caso la medicina generale è chiamata a rispondere e risponderà come ha sempre fatto. La vaccinazione antinfluenzale, anche a scopo diagnostico, è utile e prima si comincia meglio è. Ma anche qui occorre organizzare le corse per tempo e valutare quali sono gli spazi idonei, oltre al fatto che quest’anno la campagna si prevede ancora più impegnativa”.

“In questi momenti – conclude il presidente dell’Ordine –  non c’è tempo per contrattazioni regionali o locali e la Medicina Generale viene chiamata ancora una volta a dare prova della sua importanza strategica in un sistema sanitario che spesso la relega ai margini dello stesso.
Possiamo dire che nel momento del bisogno la Medicina Generale c’è, apprezziamo la disponibilità di quanti Medici di Medicina Generale, senza se e senza ma, hanno aderito a tale servizio, con senso del dovere, consapevoli del maggiore impegno che ciò comporterà, per esempio più ore di servizio oltre che del medico anche del proprio personale di studio e la necessità di aggiungere questa nuova attività alle molteplici altre sia ordinarie che straordinarie come per esempio la sorveglianza ed il telemonitoraggio sempre nell’ambito Covid-19”.

gbiagi

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