Salute

ASST Mantova, mediazioni culturali, stranieri sempre più integrati

La mediazione linguistica è volta a favorire il dialogo dal punto di vista dell’idioma. I mediatori culturali, individuati dalla Cooperativa Sociale San Giorgio di Mantova, si occupano di comunicazione interpersonale e traduzione

Migliora costantemente la capacità di ASST di dialogare con la popolazione straniera. Il 2019 ha visto infatti un aumento della richiesta di mediazioni linguistico culturali: dai 277 interventi del 2018 si è passati ai 391 del 2019. Stesso trend per il servizio di interpretariato, 175 chiamate del 2018 e 301 del 2019. Segno di una maggiore attenzione ai bisogni comunicativi, relazionali e informativi dei cittadini con difficoltà a comprendere sia la nostra lingua che le nostre abitudini. Queste attività sono gestite dall’Ufficio Relazioni con il Pubblico, con un’accurata selezione dei mediatori dedicati e un costante sistema di verifica dell’efficacia delle prestazioni.

La mediazione linguistica è volta a favorire il dialogo dal punto di vista dell’idioma. I mediatori culturali, individuati dalla Cooperativa Sociale San Giorgio di Mantova, si occupano di comunicazione interpersonale e traduzione, tenendo conto delle differenze culturali, religiose, di genere, etniche e di vissuto. Individuano i bisogni e le risorse degli utenti e predispongono gli strumenti che aiutano l’integrazione; accompagnano i cittadini nei percorsi individuali o famigliari; facilitano i contatti tra il singolo o i famigliari e gli operatori, i servizi e le istituzioni. Rappresentano un ponte tra culture differenti, svolgendo un ruolo chiave in tutte le situazioni in cui è problematico intraprendere un dialogo efficace e costruttivo, favorendo condizioni di parità nell’accesso ai servizi, promuovendo la parità di genere e la cultura delle pari opportunità e diffondendo programmi a favore dell’inclusione e della cooperazione.

Probabilmente la crescita dell’attività transculturale dell’azienda è dovuta anche a una campagna informativa e di sensibilizzazione, attuata tra i mesi di settembre e dicembre 2018 dall’Urp, nel corso di incontri dipartimentali interaziendali oltre che dalle richieste pervenute da Ats per il proseguo del “Progetto Integra”, (Identificazione e intervento su bambini a rischio di disturbi del linguaggio o del neuro-sviluppo, figli di migranti), in un‘ottica di promozione della salute delle popolazioni migranti.

Le strutture del Dipartimento Materno Infantile sono le maggiori fruitrici delle attività di mediazione (45 per cento), seguite dal Dipartimento di Salute Mentale e dal Sistema Polimodulare REMS di Castiglione (24 per cento). Una presenza discreta è rappresentata dal Dipartimento Medico (13 per cento), dal Dipartimento delle Neuroscienze (9 per cento) e dal Dipartimento Emergenza-Urgenza (5 per cento).

La struttura che ha avuto più bisogno dell’intervento dei mediatori linguistico culturali per l’anno 2019 è il Sistema Polimodulare REMS di Castiglione delle Stiviere (19 per cento), seguito dal POG (Poliambulatori Ostetrico Ginecologico 9 per cento), dalla Pediatria di Mantova (8 per cento), dall’ ATS in collaborazione con la Neuropsichiatria di Mantova (Progetto Integra (8 per cento), la struttura di Malattie Infettive (6 per cento) e Ostetricia e Ginecologia di Mantova (6 per cento). I Consultori Familiari di Mantova, Suzzara e Ostiglia, rispetto alle caratteristiche dell’utenza, considerati come ambito specifico, rappresentano il 13 per cento delle richieste.

I mediatori che conoscono le lingue del subcontinente indiano sono i più richiesti (39 per cento) seguiti da coloro che parlano le lingue dei paesi arabi (23 per cento), le lingue delle popolazioni africane (14 per cento), le lingue delle popolazioni della Cina (13 per cento) e infine le lingue europee (11 per cento). L‘arabo rimane l‘idioma più richiesto, seguito dal punjabi, cinese, hindi, urdu. Se si considerano le lingue del continente sub indiano (punjabi, hindi, urdu e bangla) risultano essere le più utilizzate in assoluto. L’inglese africano, il ghanese, il nigeriano e il francese presentano una discreta richiesta.

L’interpretariato telefonico permette, mediante apparecchi telefonici fissi o mobili dotati di “vivavoce”, di effettuare conversazioni tradotte dall’operatore remoto. Il servizio rende disponibili la pressoché totalità delle lingue ufficiali ed alcuni dialetti particolarmente diffusi tra le etnie presenti in Italia. L’interpretariato si limita alla traduzione linguistica, in situazioni in cui questa sia sufficiente a garantire una reciproca comprensione tra operatore e assistito. Le lingue più ricercate dagli operatori dei servizi aziendali sono il punjabi, l’inglese, il cinese, l’urdu e l’arabo.
Da evidenziare anche la possibilità di usufruire del mediatori LIS (Lingua italiana dei segni), sistema di comunicazione per sordi attraverso il canale sensoriale della vista o anche, per ciechi, attraverso il tatto. Tale attività, gestita sempre da URP, garantita dalla collaborazione di ASST con l’Ente Nazionale Sordi ENS-Onlus, sezione provinciale di Mantova ha visto l’attivazione di 82 interventi per il 2018 e 135 per il 2019. L’ultimo anno ha visto coinvolti 78 cittadini di nazionalità straniera, principalmente provenienti da Tunisia, Marocco, Algeria Romania e Moldavia, supportati dai mediatori LIS soprattutto nelle strutture del Dipartimento di Salute Mentale (maggiormente in Neuropsichiatria Infantile), del dipartimento Materno Infantile (in primis Consultori Famigliari di Mantova), Medicina Legale e Poliambulatori Specialistici aziendali.

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