Salute

Coronavirus, Ricciardi: 'In Lombardia fase di azzeramento non prima di tre mesi'

“Secondo le nostre previsioni, se i dati continuano in questo modo una possibile attenuazione si avrà il 17 ottobre, quando però probabilmente sarà ricominciato” sottolinea ancora Ricciardi. “Quello che è importante è il distanziamento fisico e la cautela nelle relazioni sociali".

In Lombardia fase di azzeramento pandemia non prima di 3 mesi: ne è convinto Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica e direttore dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che ha presentato il rapporto Osservasalute 2019.

“La Lombardia mostra una dinamica dei contagi ancora molto sostenuta, con un andamento estremamente variabile, ma con un trend di discesa molto lento: i modelli statistici indicano che la pandemia in questa regione entrerà nella fase di azzeramento non prima di 3 mesi” si legge nel report. Secondo il dossier, che analizza i dati fino al 15 giugno, emerge una dinamicità degli stessi secondo cui “la pandemia si sta riducendo, i nuovi casi di contagio sono in costante decremento, tuttavia la loro diminuzione procede molto lentamente”.

E se molte regioni sono ormai nella fase finale dell’epidemia, come la provincia autonoma di Bolzano, Umbria, Calabria, Sardegna, Valle d’Aosta, Sicilia, PA Trento, Puglia, Abruzzo e Basilicata, in Lombardia le cose non sono così rosee. “Secondo le nostre previsioni, se i dati continuano in questo modo una possibile attenuazione si avrà il 17 ottobre, quando però probabilmente sarà ricominciato” sottolinea ancora Ricciardi. “Quello che è importante è il distanziamento fisico e la cautela nelle relazioni sociali, il lavaggio delle mani che controlla il 60% dei contagi, l’uso corretto delle mascherine. È il comportamento da adottare fino a quando non avremo un vaccino”.

Nelle altre regioini la situazione è in forte miglioramento, come Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Campania, Toscana e Molise, per le quali ci si attende, secondo le proiezioni effettuate, l’inizio della fase di azzeramento dei nuovi contagi a partire dalla terza decade di giugno. E ancora, Piemonte, Liguria e Lazio mostrano andamenti molto altalenanti nell’ultimo periodo, frutto di nuovi focolai improvvisi, ma forse anche irregolarità nella rilevazione dei nuovi contagi. Pertanto, la previsione dello sviluppo della pandemia ha un elevato grado di incertezza, comunque la fase di azzeramento potrebbe iniziare tra la prima e la seconda decade di luglio.

Più regolare l’andamento dei nuovi casi in Emilia-Romagna, per la quale si prevede l’inizio della fase di azzeramento nella seconda decade di luglio. Peraltro, “se l’azzeramento non comincia a verificarsi adesso, a luglio e agosto, il virus comincia a diventare endemico, a stabilizzarsi nella nostra penisola e a riacutizzarsi in coincidenza con l’autunno”.

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