Cronaca

Persone che lasciano un segno: se n'è andata Anna Maria Miglioli, fu l'ultima maestra delle elementari di Villa Pasquali

Aveva 91 anni, era residente a Viadana e il 16 aprile se n’è andata. 91 gli anni, come detto, e 91 (1991, per la precisione) fu anche la data in cui le scuole elementari a Villa Pasquali chiusero per sempre

VILLA PASQUALI (SABBIONETA) – Ci sono figure che segnano la storia di una comunità, anche soltanto di una piccola frazione. Lo fanno per il loro modo di essere, per la loro professione, per la capacità di venire a contatto con tante persone, crescendole nel senso più pieno della parola. Figure che entrano di diritto nel libro mastro di un paese, spesso accompagnate da un aggettivo che dà un senso a tutto, al loro peso specifico all’interno di quella stessa comunità, che ha un che di definitivo: “ultimo” oppure “ultima”. Ebbene, Anna Maria Miglioli, vedova Bladelli, è stata l’ultima maestra di Villa Pasquali. Aveva 91 anni, era residente a Viadana e il 16 aprile se n’è andata. 91 gli anni, come detto, e 91 (1991, per la precisione) fu anche la data in cui le scuole elementari a Villa Pasquali chiusero per sempre. La maestra Anna Maria era ancora al suo posto quel giorno, l’ultimo per le scuole della frazione di Sabbioneta, come aveva sempre fatto dagli anni ’60 in avanti. Maestra “di una volta”, capace di insegnare tutte le materie. Lascia i figli Teresa, Paolo, Licia, Laura e Giovanni, i generi, le nuore, i nipoti, i pronipoti e parenti tutti: la salma è stata tumulata al cimitero di Viadana.

Andrea Marchini, classe 1980, ricorda il momento in cui è venuto a sapere della sua dipartita. “Passeggiavo frettolosamente con il cane, la quarantena purtroppo impone questo e mi cade l’occhio sugli annunci mortuari. Leggo purtroppo: Annamaria Miglioli ved. Bladelli. No ma è lei? A fianco c’è anche una foto e sì, mi conferma. Ancora una bella donna, distinta, di classe… ma è la maestra! Mi è venuto un groppo allo stomaco, quanti ricordi! Subito faccio un giro di messaggi e la voce si sparge fra tutti i suoi ex alunni della scuola elementare di Villa Pasquali (una volta si chiamava così, scuola elementare. E c’era ancora la scuola nel nostro piccolo paese) . Hai insegnato a leggere e scrivere a quattro diverse generazioni, erano i tempi in cui ogni classe aveva un solo insegnante per tutte le materie, la stessa maestra dalla prima alla quinta che suscitava rispetto nei genitori solo con il suo carisma. Portiamo nel cuore quegli anni e la maestra di Viadana! Con la sua Renault 5 blu scuro e la sua presenza che mi ricordava tanto Mia Martini. Hai accarezzato il cuore di tutti i tuoi alunni, lasciandoci bei ricordi. Buon viaggio, maestra Anna”.

Con la leva 1968

 

Con la leva 1973

 

Con la leva 1975

 

Con la leva 1980

Anche Enrico Rossi, classe 1968, oggi capo dell’Ufficio Tecnico del Comune di Casalmaggiore, è stato cresciuto dalla maestra Anna Maria. “Nella mente ho un ricordo ancora vivo della Maestra Bladelli – spiega – con un impegno che andava ben oltre i programmi d’insegnamento ministeriali, a partire dalla fine degli anni settanta del secolo scorso, ha istruito generazioni di studenti, presso la scuola elementare di Villa Pasquali. Alla lavagna, con la tua spiccata capacità lessicale, ti vedo ancora mentre spieghi le aree dei poligoni o davanti alla cartina, mentre insegni la geografia dell’Italia. Utilizzando un giradischi dalla puntina ormai consumata proponevi l’ascolto de “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi ed insegnavi la canzone “Di che colore è la pelle di Dio”. Con l’utilizzo di un’enciclopedia a quei tempi innovativa, in quanto si aggiornava ogni due anni, mi hai insegnato come eseguire una ricerca scientifica e storica. Sulla spinta di tante circostanze mi parlavi dell’impegno per i lebbrosi, di Raoul Follereau ed invitavi in classe uno dei tuoi cinque figli per farmi ascoltare l’arpeggio di una chitarra. Vedendo il nostro futuro di studenti, avevi organizzato un corso di dattilografia innovativo con una tastiera a colori che copriva le lettere dell’alfabeto. Mi dicevi: “Ti servirà quando dovrai scrivere la tesi di laurea”! A quei tempi per me “alunno di campagna” mi sembrava una cosa impensabile, pertanto non mi ero iscritto. Invece è arrivato il tempo di scrivere la tesi di laurea e come ti ho pensato Maestra e come mi sarebbe servito quel corso che avevi organizzato quindici anni prima. Ma il tempo passa e la vita non aspetta, quindi oggi come allora scrivo solo utilizzando due dita invece di dieci. Ciao Maestra e grazie! Il tuo buon insegnamento ti precede!”.

Giovanni Gardani

 

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