Studio del Policlinico S.Matteo: a Cremona aumentati del 143% gli arresti cardiaci in casa
Numeri impressionanti, come ha dichiarato il cardiologo del Policlinico Simone Savastano. Secondo lo studio, “il Covid-19 gioca un ruolo importante” nell’aumento degli arresti cardiaci, in quanto analizzando i dati è emerso che circa il 70 per cento delle persone colpite da arresto cardiaco, nei giorni precedenti, aveva manifestato sintomi sospetti per Covid-19.

Sono 90 i casi di arresto cardiaco verificatisi in casa nei primi 40 giorni dell’epidemia (dal 21 febbraio al 31 marzo 2020) in provincia di Cremona, contro i 37 dello stesso periodo del 2019. Un incremento che uno studio effettuato dal Policlinico San Matteo di Pavia e pubblicato su ‘The new England Journal of Medicine’ mette in stretta correlazione con l’infezione da Covid19. Per Cremona si parla di una crescita del 143%.
Il Policlinico ha preso in esame le quattro province del Sud Lombardia, Cremona, Lodi, Pavia e Mantova, verificando i dati presenti sul registro degli arresti cardiaci (LombardiaCARe). Complessivamente tra le quattro province sono 362 i casi di arresto cardiaco verificatisi al di fuori dell’ospedale contro i 229 del 2019: il 58% in più. Ma nelle due province più colpite, Cremona e Lodi, la percentuale di incremento è molto più alta: come detto, 143% Cremona e 187% Lodi.

Numeri impressionanti, come ha dichiarato il cardiologo del Policlinico Simone Savastano. Secondo lo studio, “il Covid-19 gioca un ruolo importante” nell’aumento degli arresti cardiaci, in quanto analizzando i dati è emerso che circa il 70 per cento delle persone colpite da arresto cardiaco, nei giorni precedenti, aveva manifestato sintomi sospetti per Covid-19.
Lb