AFM, mascherine certificate a prezzi calmierati. Ponticelli, un'ottima gestione dell'emergenza

CASALMAGGIORE – Un lavoro che ha avuto qualche intralcio (indipendente, chiariamolo subito, dai protagonisti) ma che ora sta dando i suoi frutti. AFM si è messa alle spalle i problemi delle prime settimane di approvvigionamento di ausili per l’emergenza (mascherine e disinfettanti, oltre che complessi vitaminici, integratori e immunostimolanti), e l’unico problema (che verrà risolto probabilmente già a partire dalla prossima settimana) resta quello di pulsossimetri (saturimetri, ndr) e termoscanner che tardano ad essere consegnati ma che sono stati ordinati in numero sufficente a coprire le prime necessità.

Fortuna? Non proprio. Merito di un presidente, Marco Ponticelli, che ha saputo trattare e guardare lontano. AFM nei giorni scorsi non solo ha coperto le esigenze del casalasco, con le tre farmacie, ma è anche riuscita a dare aiuto a farmacie della provincia di Cremona e di Mantova. Era iniziato in salita il percorso per tanti motivi. Chi forniva aveva il coltello dalla parte del manico, le richieste erano numerosissime e la produzione italiana (di ausili certificati, s’intende, non delle comuni maschere che ormai si trovano con più facilità) scarsa. Scarsa, invero, come ci ha spiegato Marco lo è tutt’ora ma oggi trattare con le aziende che si occupano di import-export (le maschere certificate arrivano soprattutto da India e Cina) è molto più semplice. “Posso permettermi di trattare sul prezzo – spiega il presidente di AFM – perché posso benissimo dire che non mi servono se chiedono prezzi elevati. Oggi siamo forniti, non siamo più con l’acqua alla gola”.

Questo ci serve a chiarire anche un punto importante. Nelle settimane scorse sono giunte alcune lamentele sui prezzi soprattutto delle mascherine. Al 21 di aprile il prezzo medio di una mascherina chirurgica – secondo quanto riferisce altroconsumo – è di 1,85 mentre una kn95/ffp2 è di 8,85 euro. Per quanto riguarda AFM si è cercato, e già dalla prima fornitura, di mantenerli in linea: “Calcolando i costi – aggiunge Marco – tra personale, approvvigionamento e spese vive posso dire che il nostro guadagno sulle mascherine è zero. Ma è giusto così”.

Il prossimo ‘rifornimento’ arriverà a metà maggio “E conto di strappare forniture a prezzi ancor più vantaggiosi” ma il vantaggio della trattativa (e di chi ha saputo portarla a termine in maniera efficace) si vedrà già da lunedì sull’ultima fornitura. “Avremo nuovi prezzi sulle mascherine chirurgiche a 1,5 euro iva compresa (prima era 2 euro, ndr) con riduzione del 25% e 6 euro iva compresa (prima erano 10 euro) con riduzione del 40% delle kn95 o ffp2, grazie ai nuovi approvvigionamenti a migliori condizioni con l’impegno nel prossimo mese di maggio ad un’ulteriore riduzione”.

E c’è di più per la municipalizzata Casalasca. Dopo una prima donazione di mascherine certificate, 1000, alla casa di riposo Busi non cessa – come aveva promesso l’azienda – la solidarietà nei confronti di altri soggetti che svolgono un importante compito sul territorio. Sono state donate altre 2000 mascherine: 500 a Croce Rossa Casalmaggiore, 500 alle Suore di Casa Giardino, 500 al Busi oltre e 500 all’Avis. “E’ funzione di un’Azienda Farmaceutica Municipalizzata sostenere le richieste del territorio, e noi cerchiamo di fare il possibile. Il nostro compito è quello di operare sempre a favore dei cittadini e cerchiamo sempre di farlo al meglio. Questa volta abbiamo pensato anche a Casa Giardino, a quella comunità che fa parte del nostro territorio”. Tra le varie corse alla solidarietà, alla comunità che si occupa di handicap medio gravi in strada Salde non aveva ancora pensato nessuno.

AFM resta un validissimo punto di riferimento per la popolazione riuscendo ad essere anche d’aiuto a centri ben più grandi. Un riferimento importante. Fortuna? No, buona gestione. Anzi ottima con una guida che sa fare bene quel che fa.

Nazzareno Condina