Sabbioneta e la questione mascherine: la copertura Over 65 è giudicata insufficiente
Uno dei simboli che passerà alla storia della pandemia Covid-19 è rappresentato dalle mascherine, ormai divenute icone moderne. Questo semplice oggetto ha avuto in effetti una storia importante nella vicenda e continua ad essere un pomo della discordia e talvolta anche il fulcro della leva su cui la polemica politica divampa. A Sabbioneta...
SABBIONETA – La gestione delle mascherine, sotto il profilo politico, è stata un’arma a doppio taglio in quanto il plauso fatto alle varie amministrazioni per l’aver trovato e recapitato nelle case le mascherine, lascia ben presto il posto alla polemica per la copertura, non essendo capillare per motivi di quantità dei dispositivi, e soprattutto sulla strategia scelta nella distribuzione. Questi “sentimenti” arrivano in redazione come una finestra sugli umori del territorio…
“Arrivano da Sabbioneta puntualizzazioni che, non è arbitrario affermare, appartengono un po’ alle proteste che si alzano praticamente in tutto il territorio. E vanno a inquadrare ancora una volta la questione delle mascherine. In sostanza dalla città di Vespasiano si critica la distribuzione casa per casa in atto in questi giorni da parte dell’Amministrazione comunale delle famose mascherine. Iniziativa lodevole che però favorisce soltanto gli over 65. Praticamente, sottolineano le persone che lamentano la disparità, in ogni abitazione ci sono persone che quell’età l’hanno raggiunta e superata ma spesso convivendo con soggetti più giovani che in tal modo non ricevono nessun tipo di protezione. Rischiando quindi d’infettarsi tra loro nonostante si rispetti in pieno l’obbligo di non uscire. Ma proprio rimanendo nelle abitazioni si va incontro al paradosso di contrarre il contagio non avendo a disposizione i cosiddetti presidi sanitari. Non è un ancora superata infatti la fase di difficile reperimento di strumenti adatti ad evitare rischi anche se da qualche giorno le garze da mettersi sulla bocca sono comparse non solo in qualche farmacia ma addirittura in certe edicole della zona. La speranza è dunque quella che la distribuzione non sia più riservata solo ai soggetti della terza età ma estesa a qualcuno in più che in quelle abitazioni con gli anziani ogni giorno devono convivere”.
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