Cronaca

Fabrizia Zaffanella alza il tiro: "Regione Lombardia ha impoverito la sanità pubblica"

Una lunga lettera firmata dalla candidata al ruolo di sindaco di Viadana, Fabrizia Zaffanella apre un'ampia riflessione sulla sanità dando il proprio punto di vista dopo aver lavorato per circa 35 anni nell'ambiente che oggi è in prima linea contro il Coronavirus...

Viadana e dintorni: alcune osservazioni

La lettera comparsa sulla Gazzetta relativa ad una famiglia del nostro territorio (poco importa che sia di Viadana o dintorni) che ha vissuto in modo drammatico l’esperienza del Covid rappresenta l’ennesima dimostrazione delle gravi criticità della sanità lombarda. E’ già stato sottolineato da molti, ma vorrei aggiungere alcune osservazioni, pensando anche ai miei 35 anni di lavoro nella sanità pubblica. Regione Lombardia, da anni, ha sistematicamente impoverito la Sanità Pubblica orientando le cure verso il privato, erodendo quello che era stato costruito sulla prevenzione, sulla sorveglianza delle malattie infettive, sulla rete con i MMG ( medici di medicina generale), sull’assistenza domiciliare, insomma sul presidio del territorio. Il colpo terribile, a mio avviso, è venuto poi dalla Legge di riforma n.23 che ha separato governance (ATS) ed erogazione (Asst) e che, sul Covid , ha evidenziato aspetti fallimentari: mancanza di flussi chiari, (il famoso ”chi fa che cosa”), confusione gestionale, personale insufficiente e non addestrato sui temi della sanità pubblica.

Se da un lato abbiamo registrato il potenziamento delle terapie intensive e semi intensive, ( e ancora un grazie infinito  ai medici e a tutti gli operatori sanitari)dall’altro risulta evidente l’assenza di strategie relative alla gestione del territorio. Alcuni punti: i dati epidemiologici. E’ un aspetto fondamentale per capire l’entità di una epidemia e delle misure di controllo da attivare. Attualmente funziona che il caso è definito dal tampone positivo. Ma come è già stato detto in moltissimi contesti i casi sintomatici sono molti di più e non verranno mai contati nell’elenco dei contagiati, drogando così i numeri .Non solo: le persone sintomatiche non “tamponate” non sapranno mai quando saranno veramente guarite e non più contagiose. Facendo le inchieste epidemiologiche posso dire che a ogni caso sono collegati più persone che hanno manifestato sintomi in modo lieve e ai quali non è attualmente possibile fare i tamponi.
Mi sono chiesta come mai , per la raccolta dati, non sia stata individuata una definizione di “caso di Covid” probabile, che tenga conto dei sintomi e del collegamento epidemiologico, anche senza tampone. Come peraltro succede per molte malattie infettive, soprattutto su grandi numeri e chi si occupa di sorveglianza delle malattie infettive sa di cosa parlo (un esempio è dato dall’attività dei medici sentinella, attivato durante l’annuale epidemia di influenza: essi segnalano al portale regionale i casi sindromici di influenza la cui diagnosi si basa su una serie di sintomi codificati, senza un isolamento virologico). Altro punto: le strutture per anziani e disabili. Le cifre sui decessi e contagiati, sia ospiti che operatori, è spaventosa. Le RSA lombarde hanno, da una prima valutazione dell’Istituto Superiore di Sanità tassi di letalità pari al 6.8%, ovvero circa 7 decessi su 100 ospiti ( in alcune realtà come per es. BG , molto di più). In proposito sarebbe importante conoscere i dati relativi ai decessi e ai contagiati nelle RSA dell’ambito viadanese.

Tamponi: vorrei sottolineare l’ importanza di eseguire tamponi a tutti gli operatori sanitari e a tutti i pazienti sintomatici. Sempre in proposito , per chiarimento non inutile in quanto riceviamo richieste in tal senso, vorrei ricordare che i tamponi si possono eseguire alle persone sintomatiche solo presso il PS , su indicazione del MMG che valuta la serietà dei sintomi. A domicilio , alle persone che hanno sintomi lievi, non vengono eseguiti. Vorrei inoltre precisare, visto la confusione iniziale ma non ancora del tutto scomparsa, che l’iniziativa tenda di Viadana, importante servizio per la nostra comunità , ha solo, per ora, questo utilizzo: 1. si fanno i tamponi, previo organizzazione ATS/Asst, alle persone positive che devono verificare la guarigione con 2 tamponi negativi. 2.si effettuano i tamponi agli operatori sanitari al fine di ridurre i loro spostamenti, sempre previo organizzazione ATS/ASST.

Un altro punto è rappresentato la mancata e adeguata fornitura di protezioni individuali ai medici del territorio e operatori sanitari. Su questo punto la situazione, inizialmente molto critica, sembra ora migliorata.

Test immunologici: Sono già a disposizione in commercio test immunologici finalizzati ad individuare attraverso un esame del sangue la presenza di anticorpi protettivi. La discussione è ampia ma già ci sono diverse iniziative attivate in tal senso. Viadana ha un numero elevato di casi (corretta la precisazione dell’ing. Bambini per cui non dobbiamo osservare il numero assoluto bensì l’incidenza. Resta vero che abbiamo una incidenza più alta di  Suzzara, Mantova ecc.). A cosa è dovuto? A mio avviso alla prossimità con i paesi cremonesi, più contagiati dei nostri, al preziosissimo Oglio Po che, nonostante impoverito in risorse e strumenti ha lottato per garantire lo straordinario servizio ma all’inizio ha vissuto la mancanza di informazioni, di Dpi e di zone sicure. Infine le RSA e i cluster famigliari, quando l’informazione non era chiara e non sono state utilizzate le misure di distanziamento sociale. Volevo lanciare alcune proposte alla nostra Amministrazione : perché non attivare , come iniziativa sperimentale, l’ effettuazione dei test immunologici ai nostri cittadini, in collaborazione con ATS, Asst, Protezione Civile e volontariato? Potrebbe essere utile per capire quanto ha circolato il virus e quante sono le persone immuni. Altra proposta: attivare, sempre in collaborazione con ATS e Asst e in particolare con i MMG, la sorveglianza attiva a domicilio delle persone, in modo da cercare attivamente i pazienti sintomatici nell’ottica di trattarli precocemente e migliorare quindi la loro prognosi. Ovviamente tutto da progettare con gli organismi sanitari e MMG ma l’amministrazione comunale potrebbe rivestire un ruolo di impulso propositivo.

Insieme ce la faremo e …restiamo a casa!!
Dott.ssa Fabrizia Zaffanella

Redazione@oglioponews.it

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