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Commissione d'inchiesta su gestione emergenza Covid: la chiedono le opposizioni in Regione

Tra le domande poste dai consiglieri: perchè un numero ridotto di tamponi?; i numeri che quotidianamente ci sono forniti sono reali, oppure sono superiori? Sotto accusa, tra l’altro, quella che i consiglieri considerano “una cattiva organizzazione del sistema sanitario regionale e quindi una errata impostazione della gestione della crisi".

I gruppi di opposizione in Regione hanno annunciato stamattina la richiesta di istituzione di una Commissione d’inchiesta sull’emergenza Covid 19 in Lombardia. Lo hanno fatto attraverso una conferenza stampa a cui hanno partecipato i capigruppo di Pd, M5S, Lombardi Civici Europeisti, +Europa / radicali, Italia Viva. Lo strumento della commissione d’inchiesta è previsto nel regolamento del consiglio regionale e nello Statuto dell’autonomia, che prevede l’obbligatorietà dell’istituzione in caso di richiesta da parte di un numero sufficiente di consiglieri. Domani, in occasione della riunione del Consiglio, saranno raccolte le firme, che i gruppi di opposizione sono certi di avere in numero sufficiente. Quindi la commissione dovrebbe essere obbligatoriamente attivata entro 15 giorni.

“Sarà il luogo in cui fare chiarezza”, ha spiegato il presidente del gruppo Pd Pizzul. “Vogliamo capire perchè abbiamo dovuto piangere molti più morti rispetto ad altre regioni; perchè non sono state adeguatamente protette le Rsa e altri luoghi sensibili; e come mai si sia fatta così fatica a tracciare un’epidemia che ancora oggi risulta essere totalmente fuori controllo. Non vuole essere un atto di ostilità, ma di chiarezza nei confronti dei cittadini lombardi.
Le scelte della Regione sono state corrette per fronteggiare l’epidemia? La commissione d’inchiesta è fatta anche per trovarci pronti nel caso l’epidemia si ripresentasse, come purtroppo molti scienziati dicono che potrebbe succedere una volta superata questa fase. Dobbiamo trovarci preparati e non fare gli stessi errori”.

Sullo sfondo, quello che le minoranze considerano “il tema dei temi”, ossia la legge regionale di riforma sanitaria: “La legge 23 del 2015, che è ancora in vigore in chiave sperimentale, deve essere rivista. Ma prima di questo bisogna capire quello che è accaduto e la commissione d’inchiesta ha questo scopo”, ha detto Pizzul. Tra le domande poste dai consiglieri: perchè un numero ridotto di tamponi?; i numeri che quotidianamente ci sono forniti sono reali, oppure sono superiori? Sotto accusa, tra l’altro, quella che i consiglieri considerano “una cattiva organizzazione del sistema sanitario regionale e quindi una errata impostazione della gestione della crisi, con catene di comando che hanno mostrato i loro limite”.

g.b.

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