Oglio Po, va in pensione il cardiologo Tullio Craincevich "Per noi come un papà"
Ieri nessuna festa, nessuna cerimonia ufficiale come in altri casi in passato. Non era il caso. Qualche parola, un sorriso, un abbraccio al volo. Piccoli gesti d'affetto, di stima reciproca
CASALMAGGIORE – Potrà dedicarsi alla sua passione, i viaggi, e potrà partire col suo camper da Asola, dove risiede, senza più problemi di turni, di orari o di ferie. E’ giunto all’età della pensione il cardiologo Tullio Craincevich che ieri sera, in Oglio Po, ha portato a termine l’ultimo turno di lavoro. Il dottor Craincevich è uno di quei medici speciali che lavorano in Oglio Po. E, da quello che ci raccontano le infermiere con le quali abbiamo parlato (tutte ci hanno detto le stesse cose), lo è sempre stato speciale un po’ di più. Aveva iniziato ad Asola – dove risiede, coniugato con due figlie – ma ormai da tanti anni lavorava a Vicomoscano.
“Una sorta di papà per noi – ci racconta Luisa Somenzi – mai una discussione, mai nessun nervosismo. Una persona molto umile e disponibile, sempre pronto a fare il suo lavoro. Non mi ricordo mai un no quando gli è stato chiesto un favore”. Il dottor Craincevich va in pensione in un periodo difficile ma anche i giorni più duri ha affrontato le sue responsabilità con coraggio.
E’ stata durissima anche per lui, ma l’ha vissuta con determinazione sino all’ultima ora. Ieri nessuna festa, nessuna cerimonia ufficiale come in altri casi in passato. Non era il caso. Qualche parola, un sorriso, un abbraccio al volo. Piccoli gesti d’affetto, di stima reciproca. Il tempo della festa, quando il virus sarà alle spalle, verrà.
Luisa ricorda qualche particolare del dottor Craincevich. “Per la festa della donna ci ha sempre portato la mimosa e per Pasqua faceva un pane particolare che ci portava poi in reparto. Nonostante quest’anno sia un anno particolare, non ha voluto farci mancare il suo omaggio anche questa volta. Una persona buona, cordiale con tutti, disponibile”. Un empatico, come si dice adesso. Sia per i colleghi che per chi ne ha avuto bisogno come paziente.
“Abbiamo cardiologi stupendi – ci racconta un’infermiera del PS – e le volte che mi è capitato di lavorare con lui mi son sempre trovata bene. Lui poi è una persona speciale. Mi dispiace sia andato in pensione ma dopo tanti anni di lavoro se lo merita”.
Va in pensione un grande medico, ma soprattutto un grande uomo. Questo scrive chi ci ha lavorato a strettissimo contatto. Un medico speciale, a detta di tutti.
N.C.