Economia

Bozzini (Cna): 'Imprese con nuova liquidità pronte a ripartire, ma serve fare presto'

Il tema maggiore, per Bozzini, “è l’urgenza di avere liquidità e maggiori garanzie per il futuro e procedere rapidamente con interventi strutturali”. Ma ora “siamo chiamati a dare risposte concrete e creare un nuovo modello economico”.

Giovanni Bozzini (Cna)

“Con il nuovo decreto legislativo per il sostegno alla liquidità delle imprese, credo che si siano creati tutti i presupposti per fornire speriamo rapidamente, alle imprese la necessaria liquidità e al tempo stesso di riaprire con gradualità”: questo il commento del Presidente della Cna di Cremona, Giovanni Bozzini, rispetto al Decreto annunciato dal Governo Conte.

Ma come gestire questa apertura graduale? Secondo Bozzini bisogna partire “dalla necessità di verificare l’effettiva sicurezza dei luoghi di lavoro e le cautele socio-sanitarie, credo che che si possa procedere con un rientro scaglionato che si potrebbe declinare nel seguente schema: prima i cantieri edili e la manifattura che non comporta il contatto con il pubblico, poi il commercio nel rispetto delle distanze e delle modalità di tutela della salute già codificate; quindi la ristorazione rispettando il distanziamento tra le persone insieme a parrucchieri e centri estetici; e infine la somministrazione di bevande e alimenti in bar, ristoranti, pub e locali a vario genere”.

Secondo Bozzini quella di fermare la maggior parte delle attività per limitare il numero del contagio e ridurre il numero di morti è stata la scelta più opportuna. Ma ora “è necessario ripartire per evitare danni irreversibili per l’economia. Ogni mese di stop il Paese perde 100 miliardi, con tutte le conseguenze che ne derivano. La nostra stima prevede un calo del Pil del 5% nel 2020, ma non tiene conto che la ripresa sarà graduale e delle conseguenze inevitabili. Occorre essere rigorosi nei comportamenti individuali”. Bisogna quindi “ricominciare a lavorare in totale sicurezza”.

Il tema maggiore, per Bozzini, “è l’urgenza di avere liquidità e maggiori garanzie per il futuro e procedere rapidamente con interventi strutturali”. Ma ora “siamo chiamati a dare risposte concrete e creare un nuovo modello economico”. E’ quindi arrivato il momento di “rivalutare ol modello di piccola impresa diffusa, in grado di tutelare meglio il benessere del ceto medio e del proprio territorio e anche la salute, come stiamo scoprendo tutti giorni. Dopo questa emergenza, oltre a creare una nuova solidarietà all’interno dell’Unione europea, lo Stato dovrà tornare ad avere un ruolo regolatore sociale e di mercato, evitando squilibri che sono sotto gli occhi di tutti. Sarà un dovere provarci, e la Cna continuerà a star a fianco delle imprese che anche in questi momenti difficili stanno garantendo una serie di servizi essenziali ai cittadini e vogliono ripartire con più entusiasmo di prima e tanta voglia di fare”.

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