L'ultimo saluto a don Alberto, con quella bara accarezzata dal vento che ha ricordato il funerale di Wojtyla
La commemorazione l’ha svolta, con la voce a tratti incrinata, il parroco don Luigi, che ha citato gli anni giovanili con i ricordi personali. “Insieme abbiamo vissuto i momenti belli culminati nel periodo del dopo Concilio. Il mio saluto è anche a nome di altri compagni di Seminario impossibilitati a venire per la situazione in corso". GUARDA IL SERVIZIO TG DI CREMONA 1
BOZZOLO – Una bara identica a quella con la quale era stato sepolto Papa Karol Wojtyla ha accolto le spoglie di don Alberto Franzini lunedì pomeriggio nel cimitero di Bozzolo. Il canonico della Cattedrale di Cremona ed ex parroco di Casalmaggiore, deceduto nella notte tra venerdì e sabato in seguito al terribile virus che sta sterminando persone di ogni ceto, ordine e grado, ha ricevuto la benedizione impartita dal parroco di Bozzolo don Luigi Pisani, con al fianco don Davide Barili (per 11 anni vicario di don Franzini a Casalmaggiore) e don Giuseppe giunto da Soresina, oltre al coordinatore del Portale Diocesano don Attilio.
Particolare commovente è stato il momento in cui don Giuseppe ha puntato il telefonino sul punto esatto della tumulazione, tra i loculi dei genitori di don Alberto, inviando l’immagine in diretta alla sorella del sacerdote, Angela (assente per le note disposizioni che bloccano gli ingressi in Lombardia da altre Regioni). Una inquadratura che ha suscitato un breve singhiozzo da parte della congiunta, percepito da tutti i presenti. La analogie con la bara simile a quella di Papa Wojtyla – stessa forma trapezioidale, stesso legno di larice (scelta presa dalla Impresa Gusberti dopo il bene placito di don Luigi Pisani) – si sono ripetute allorchè il vento ha fatto alzare la bandiera della classe 1947 che rivestiva la cassa. Non erano le pagine del Vangelo appoggiate sul feretro del Pontefice e sfogliate dalla brezza romana in Vaticano quindici anni prima, ma un fremito simile ha scosso l’animo delle persone che assistevano, tutte a distanza di sicurezza e con la mascherina, alla cerimonia funebre.
La commemorazione l’ha svolta, con la voce a tratti incrinata, il parroco don Luigi, che ha citato gli anni giovanili con i ricordi personali. “Insieme abbiamo vissuto i momenti belli culminati nel periodo del dopo Concilio. Il mio saluto è anche a nome di altri compagni di Seminario impossibilitati a venire per la situazione in corso. So di altri suoi amici pure loro in difficoltà per la malattia. Un saluto lo esprimo da parte della comunità di Bozzolo con il sindaco Torchio qui presente oltre all’intera comunità di Casalmaggiore, profondamente legata al suo indimenticabile parroco”. E’ quindi seguita la benedizione al feretro con la bara poi sollevata a spalle dagli addetti del servizio funebre sino all’introduzione nel loculo collocato al terzo livello del settore di sinistra del cimitero bozzolese.
Ros Pis