Cronaca

Viadana, Dario Anzola suggerisce qualche proposta per le cose da fare

Questo emerge dall’appello che ho lanciato: hanno risposto in tanti, con tante idee e richieste, che sono state sintetizzate in cinque pagine inoltrate al Sindaco e che invio in allegato

VIADANA – “Cosa vogliono i Viadanesi in questo periodo di emergenza da COVID-19?”. E’ la domanda che si pone e che ha posto ai cittadini Dario Anzola, dando anche qualche suggerimento all’amministrazione comunale, in risposta al quesito.

“Sentire che almeno l’Amministrazione comunale ci sia vicina, in modo semplice: attraverso una comunicazione chiara, semplice e accessibile a tutti. Una fonte che sia autorevole, che ci dica ciò che sta accadendo, che ci rassicuri che sta già facendo qualcosa per cercare di mettere i cittadini nelle condizioni ottimali per evitare ulteriori contagi; che vigili sopra tutto questo, come un buon padre di famiglia.
Questo emerge dall’appello che ho lanciato: hanno risposto in tanti, con tante idee e richieste, che sono state sintetizzate in cinque pagine inoltrate al Sindaco e che invio in allegato.
Emerge, tra le tante, la richiesta di disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale all’ ascolto e alla comunicazione: mancano informazioni chiare su cosa fare e come il nostro Comune stia cercando di arginare il contagio. Le persone sono costrette ad affidarsi a notizie provenienti da fonti incerte, passate tramite il passaparola da uno smartphone all’altro e ciò non fa altro che aggravare lo stato di insicurezza diffusa.
Si chiede all’Amministrazione di trasformare decreti e ordinanze in contenuti di più immediata leggibilità e di comunicarli in modo che possano essere più facilmente individuabili sul sito; di dare aggiornamenti, come fanno altri Sindaci, su quanto accade nel nostro comune: sapere i numeri dei contagi, chi ci lascia, quando e cosa decide il COC.
Ma non bastano i canali virtuali e i giornali per condividere avvisi e norme comportamentali di vitale importanza: l’invito è volto anche a diffonderli mediante altoparlanti posti su veicoli che girano per la città e le frazioni, per raggiungere anche chi è in quarantena o non ha la connessione a internet.
Dei controlli a tappeto per verificare il rispetto delle direttive sono auspicati da molti: la percezione condivisa è che siano ancora tante le persone che non vi si attengono per mancata volontà.
Una maggiore comunicazione con la forza commerciale e industriale della nostra città avrebbe potuto concretizzarsi in un elenco chiaro delle attività commerciali in grado di offrire un servizio di consegna a domicilio. Si offrono alcuni spunti per organizzarla, in accordo con i punti vendita, in modo da ottimizzare le forze.
Alcune aziende sono desiderose di riconvertire, almeno temporaneamente, la loro produzione per creare mascherine volte almeno a soddisfare il fabbisogno locale; necessitano però di indicazioni su come poterlo fare nel rispetto degli standard previsti, e lo chiedono al proprio Comune.
Un altro timore riguarda proprio la sicurezza e coinvolge le forze dell’ordine, gli operatori sanitari e i volontari, poiché da angeli umanitari rischiano di trasformarsi in fonti di contagio: si chiede un maggior numero di tamponi per loro e a nostra tutela.
Tante altre iniziative suggerite e volte ad arginare il contagio sono contenute nel documento inviato: suggerimenti per regolare l’ordinario (spazzamento strade, parcheggi), come anche lo straordinario, ad esempio igienizzazione di strade ed edifici. Si parla anche del momento del commiato, che si rende difficoltoso per le famiglie in quarantena”.
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