Concluso il monitoraggio Italferr per il raddoppio ferroviario: ma l'emergenza Coronavirus rischia di falsare i dati
La speranza è che, nella valutazione dei dati, qualora non fosse riproposto un nuovo monitoraggio, si tenga conto del peso dell’emergenza Coronavirus, che rischia di falsare il rilevamento, avendo svuotato le strade, dando numeri ben diversi nel mese di febbraio rispetto ai 14 giorni iniziali di marzo.

Il grande sondaggio della ditta Italferr, incaricata degli studi per arrivare al raddoppio della linea ferroviaria Mantova-Cremona-Milano nel tratto da Codogno a Mantova, con passaggio nel nostro territorio anche da Piadena, ha fatto un passo avanti nei giorni scorsi, concludendosi – da documentazione ufficiale scambiata dalla ditta con i sindaci dei comuni interessati – lo scorso 14 marzo, dopo avere preso il via a inizio febbraio.
La buona notizia dunque è che il progetto va avanti, quella cattiva – o meglio lo spunto di riflessione – sta invece nella reale utilità di un sondaggio di questo genere fatto in giornate in cui il traffico, sia ferroviario che stradale, è giocoforza ridotto dall’emergenza Coronavirus. Il rischio, cioè, da fine febbraio ad oggi, è di avere dati in relazione a questi giorni falsati e in tal senso uno dei sindaci dei comuni interessati dal raddoppio, Giuseppe Torchio per Bozzolo, propone di effettuare eventualmente nuovi sopralluoghi e una nuova raccolta dati una volta che l’emergenza sarà finita.
Italferr, infatti, appoggiandosi alla ditta Irteco di Torino, ha raccolto fino al 14 marzo scorso video – a bassa risoluzione e che dunque non svelano l’identità di eventuali astanti o guidatori o passeggeri, senza ledere la privacy di nessuno – utili a elaborare dati in merito ai flussi di traffico stradale. Capire quanti mezzi al giorno transitano in quel determinato punto, da quella determinata strada, che spesso coincide con la SP 10 Padana Inferiore, da quel determinato passaggio a livello, serve a disegnare poi i successivi progetti dei sovrappassi ferroviari e di tutte le infrastrutture che fanno da corollario rispetto al raddoppio ferroviario in sé.
Le apparecchiature, che sono radar a microonde con effetto doppler e telecamere autoalimentate adibite appunto a rilevare con precisione i flussi di traffico, sono state montate sui pali della pubblica illuminazione lungo le strade dei comuni interessati che vanno da Piadena a Mantova, ossia lungo l’intera tratta interessata dal raddoppio. La speranza è che, nella valutazione dei dati, qualora non fosse riproposto un nuovo monitoraggio, si tenga conto del peso dell’emergenza Coronavirus, che rischia di falsare il rilevamento, avendo svuotato le strade, dando numeri ben diversi nel mese di febbraio rispetto ai 14 giorni iniziali di marzo.
Giovanni Gardani