Lettere

"Emergenza Coronavirus,
non ci si dimentichi
degli agenti di commercio"

da Cristian Lana, Viadana

Egregio Direttore,

in questa emergenza sanitaria e di riflesso economica, che non ha precedenti storici per economie avanzate, assistiamo sgomenti ed attoniti a dati prettamente empirici, ove si contano i morti come caramelle e si tergiversa troppo, tra burocrati incravattati e talk show tuttologisti, dimenticando che la rapidità e la risolutezza di intervento può garantirci quel passetto avanti capace di superare il virus e di non ucciderci economicamente tra parole e balzelli. Superando per un attimo l’emergenza sanitaria vorrei portare voce al silenzio di una categoria che si chiama Agente di commercio. Questo piccolo esercito conta circa 312.000 autonomi, girovaghi per professione, nomadi di tutele per vocazioni politiche trentennali.

Già, gli agenti di commercio non sono mai stati interessanti per la politica, nemmeno per i sindacati , non hanno una connotazione di ideologia conclamatamente di destra o di sinistra, non hanno mai avuto un Ente che li possa sostenere seriamente, perché l’ente di categoria (ENASARCO) , da 30 anni ormai è il macinino mangiasoldi che però poco tutela. Siamo una categoria di giocatori alle slot machine, versiamo, versiamo e mai vinciamo nulla; purtroppo quel nulla dovrebbero essere invece quelle briciole di tutele di cui ogni lavoratore dovrebbe poter beneficiare.

E allora siamo qua,  in balia di governanti dimenticanti il nostro grido, di enti “slot machines” e di sussurri che nemmeno sentiamo più. “Tutto andrà bene” e speriamo davvero sia così, per la nostra salute, dei nostri cari, per le nostre famiglie, per tutti coloro che presto vorremmo riabbracciare. Allora quando “ Tutto andrà bene” ricordatevi  anche di noi agenti di commercio e dateci il modo di poterci far sentire, scavallando per una volta Enti e Politica, ascoltateci da persone che da troppo tempo chiedono solo un po’ di diritto ad essere tutelati.

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