Ponteterra, Festa della Repubblica ecologica con l'asilo Braga e i "bimbi sugli alberi"
La passeggiata e la manifestazione non è costata nulla al comune, alla collettività e alla scuola, come sempre, perché la pulizia dell’argine è stata perfezionata da un agricoltore, nonno di due bambini ora già alle elementari, Paolo Scaglioni. FOTOGALLERY
PONTETERRA (SABBIONETA) – Torna puntuale come ogni prima domenica di giugno. E come sempre regala sorrisi e allegria: è la Festa degli Alberi, promossa per il quarto anno di fila dalla scuola dell’infanzia Luigi Braga di Ponteterra, con i bambini della scuola stessa che piantano – sulle orme dei loro compagni degli anni precedenti – alberi lungo gli arginelli di Vespasiano Gonzaga, nella frazione sabbionetana.
Chi lavora nella scuola come volontario lo fa solo per bontà: l’associazione “Crescere il bene”, ad esempio, che organizza con i genitori e con la sua presidentessa Donatella Davo e la sua vice Daniela Casarola. Quest’anno hanno realizzato il pranzo, che ha seguito la ormai tradizionale passeggiata sugli alberelli dei Gonzaga, mentre un papà, Alex Caleffi, ha acceso la griglia e ha portato in porto un pranzo a base di salsiccia, pollo, tagliata, hamburger, insalata e patatine. Intanto le piante donate ai nuovi arrivati, delle quali gli stessi bambini nel tempo dovranno prendersi cura, dato che le essenze portano il loro nome, sono state regalate dalla Associazione Tartufai della Bassa, che mantengono la piantumazione in sintonia con quelle portate avanti egregiamente dagli Amici dell’Ambiente.
La passeggiata e la manifestazione non sono costate nulla al comune, alla collettività e alla scuola, come sempre, perché la pulizia dell’argine è stata perfezionata da un agricoltore, nonno di due bambini ora già alle elementari, Paolo Scaglioni, che ha operato con mezzi propri e a proprie spese come da quattro anni a questa parte. Intanto si è trattato di una delle prime uscite del nuovo sindaco Marco Pasquali, che in campagna elettorale aveva promesso di non far mancare il suo sostegno alla scuola, sia economico che politico, e che ha presenziato assieme ai consiglieri Alessandria e Maja. Del resto la piccola realtà della Scuola della Infanzia è in grado di catalizzare la forza buona della politica di Sabbioneta che per natura è sempre stata alquanto litigiosa: da anni la scuola con la precedente amministrazione di Aldo Vincenzi – che partecipò all’inaugurazione della stanza dell’arcobaleno assieme al Rotary e della nuova porta della scuola donata alla famiglia Saviola – ed ora del nuovo sindaco Pasquali è però in grado di evitare queste guerre politiche. Una continuità anche con segno partitico differente per il bene dei più piccoli.
“La scuola della infanzia è una realtà molto piccola – spiegano dalla scuola – ma essenziale per una frazione come Ponteterra, che a parte un negozio di alimentari e un bel bar non ha altro. Mantenere una scuola viva catalizza genitori nella zona, porta il paese a rimanere vivo e vitale, crea il terreno appetibile per nuove famiglie che scelgono la frazione per la sua quiete. Ogni precedente amministrazione e anche la nuova hanno sempre capito questo ruolo sociale della scuola, per questo l’hanno sempre sostenuta. La scuola ha sempre cercato aiuti nel proprio piccolo paese perché è da questo amore della frazione che si possono realizzare gli eventi: occorre che ogni papà e mamma della scuola appena arrivato si senta parte operativa. Insieme si realizzano i progetti, i progetti hanno bisogno dei talenti di tutte le persone che compongono al scuola: la festa domenica era aperta a tutti, anche ai vecchi alunni, chi li ha visti crescere li osserva con amore, ormai grandi, chi fa volontariato nella scuola vede i propri piccoli sforzi premiati, quando bambini ormai grandi tornano sull’arginello a vedere la propria pianta, con la targhetta con il proprio nome. Era già una utopia il primo anno, ma adesso dopo quattro, quasi diventa un sogno, e un domani forse diventerà una passeggiata all’ombra per famiglie. Restano della giornata gli sguardi dei bambini che hanno reso possibile un tempo ritrovato”.
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