Cronaca

Auto a folle velocità, la famiglia Arcari rischia la vita in Strada San Leonardo

"Abbiamo corso il rischio di essere investiti da un automezzo in strada San Leonardo che in zona 30 andava perlomeno a 80 all'ora. Nonostante la segnalazione di rallentare ha proseguito alla sua velocità"

CASALMAGGIORE – Gli hanno segnalato di andare piano, perché lo hanno visto arrivare a tutta velocità. A bordo di un’auto di grossa cilindrata, forse un Cayenne, di cui hanno pure preso (tre cifre su cinque) il numero di targa. A rimetterci la vita è stato il gatto di casa, abituato a seguirli nella passeggiata serale ma avrebbero potuto rimetterci la loro. Resta l’estrema rabbia e la tristezza, oltre alla sensazione di insicurezza. E la sensazione – confermata dall’ennesima riprova – che alcuni automobilisti comprendono unicamente due linguaggi: quello delle sanzioni pesanti o quello delle barriere per il rallentamento. I cartelli non servono a nulla se non a lavare le coscienze. Alla sera nessuno li presidia e già di giorno la forza pubblica, limitata a livello numerico, fa fatica a presidiare tutti i punti.

Di imbecilli, alla guida di auto come fossero carrarmati, ce ne sono un discreto numero, sempre troppi comunque. Incuranti di cartelli, di pedoni e ciclisti. Di loro frega nulla a nessuno. L’ansia da prestazione viene favorita in quelle strade in cui vi sono lunghi rettilinei ma ai ‘Lauda’ della bassa van bene anche altre strade. L’importante è pigiare sull’acceleratore. L’importante è arrivare tre secondi prima. Non si vince nessun premio. Solo la conferma della ‘propria’ stupidità. Incoscienza e adrenalina.

Ieri sera a rischiare la vita Stefania Casetti ed il marito Massimo Arcari. E’ proprio lui che racconta: “Abbiamo corso il rischio di essere investiti da un automezzo in strada San Leonardo che in zona 30 andava perlomeno a 80 all’ora. Nonostante la segnalazione di rallentare ha proseguito alla sua velocità rischiando di travolgere due bambine, due adulti, un cane al guinzaglio. Chi ne ha fatto le spese è il nostro gatto che ci segue nel giro serale. Abbiamo rilevato le prime lettere della targa, era probabilmente un Porsche Cayenne ed abbiamo avvertito i Carabinieri. Caro il mio pezzo di merda sei fottuto”.

La rabbia è tanta, ma lo spavento è stato forte. Il gatto non ce l’ha fatta. “Addio micio pacifico – lo saluta così Stefania – pensavo ci avresti lasciato per malattia visti i precedenti invece ci hai lasciato per colpa di uno stronzo che a 80km/h ti ha investito. Addio micio bello, Principino, Valentino e per noi Cocco! Vedrai amore mio che lo stronzo la paga”.

Sulla vicenda indagano i carabinieri. Ci sono buone possibilità (con tre numeri su cinque della targa) che il pilota maldestro venga individuato. Non servirà a riportare in vita Valentino, ne probabilmente servirà dal punto di vista sanzionatorio. Pedoni, ciclisti, cani e gatti, anziani sono sempre e più alla mercé di chi – a bordo della propria auto – si crede dio. E Casalmaggiore – che protesta se la velocità viene limitata da barriere perché i cartelli ormai non servono più – non si astrae dalla regola generale.

La città che doveva essere dei bambini è, talvolta, la città di chi, armato di volante gira per le strade. Vincono sempre loro. Proprio come ieri sera.

Nazzareno Condina

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